Amarillis: significato, fioritura e coltivazione
Simbolo di eleganza e nobiltà, la pianta di Amarillis vanta una gamma di colori vivaci e luminosi: ecco come coltivarla e curarla al meglio.
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Originaria dell’Africa del Sud, la pianta tropicale di Amarillis è una bulbosa perenne appartenente alla famiglia delle Amarylliaceae, una specie molto decorativa e conosciuta fin dai tempi più remoti. Raggiunge importanti dimensioni e vanta fiori molto grandi, che sbocciano su steli lunghi e carnosi, caratterizzati da una gamma cromatica che varia dal bianco al rosso, passando per il rosa tenue striato di giallo.
Questa pianta si arricchisce di foglie verdi allungate e arcuate, produce fiori che emanano un profumo molto delicato e il suo nome ha origini molto antiche legate alla letteratura latina: Amarillide, infatti, era la donna amata dal pastore Titiro nelle Bucoliche di Virgilio, mentre il verbo amarysso di origine greca significa brillare e risplendere.
Nonostante questa associazione poetica, le antiche popolazioni indigene del continente africano erano solite estrarre dai bulbi di Amarillis una sostanza velenosa con cui impregnare le punte delle frecce, rendendole letali durante la caccia. Effettivamente la variante Amarillis belladonna vanta la presenza di un alcaloide noto come bellamarina, notevolmente tossico.
Linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori, l’Amarillis viene associato a qualità come l’eleganza, la bellezza luminosa, la fierezza ma anche a una spiccata timidezza. Sono associazioni che derivano dalle virtù estetiche del fiore, caratterizzato da colori molto vivaci e da un profumo piacevole, così come da una forma particolarmente nobile.
Fioritura
Gli Amarillis fioriscono nel periodo di tempo compreso tra agosto e ottobre, coprendo fino a un massimo di sette settimane. È già alla fine dell’estate che i bulbi della pianta iniziano a produrre steli, solitamente in coppia e in grado di generare ciascuno più fiori. Come accennato, questi ultimi possono essere molto diversi tra loro a seconda della specie, mentre è solo in pieno autunno che compaiono le foglie segnando l’inizio del periodo di riposo vegetativo. Le foglie, infine, inizieranno ad appassire tra maggio e giugno, alla fine della primavera.
Coltivazione
L’Amarillis non è particolarmente difficile da coltivare, sia direttamente sul terreno sia in vaso. L’importante è garantire alla pianta alcune condizioni ideali per favorirne la fioritura anno dopo anno:
- il terreno deve essere umido, drenato e arricchito di sostanze organiche;
- la posizione deve garantire una corretta esposizione al sole, sebbene non direttamente;
- le annaffiature devono essere regolari durante la fioritura evitando di lasciare acqua stagnante, specialmente nei sottovasi, mentre in altri periodi non è necessario bagnare la pianta;
- la concimazione deve avvenire a fioritura conclusa, preferendo concime adatto alle piante bulbose;
- la potatura si rende necessaria quando i fiori sono ormai appassiti, avendo cura di tagliare i gambi in corrispondenza del nuovo fogliame al fine di rafforzare il bulbo.
Per quanto riguarda l’impianto dei bulbi, infine, deve essere effettuato tra maggio e giugno calcolando una profondità di circa 20 o 25 centimetri. È poi necessario bagnare la pianta iniziando con poca acqua finché non saranno comparsi i germogli, aumentandone progressivamente la quantità.