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Cani e Alzheimer: i segnali più comuni

Anche i cani possono cadere vittime della sindrome di Alzheimer, patologia degenerativa irreversibile i cui sintomi vengono confusi con la demenza senile.

Cani e Alzheimer: i segnali più comuni

È nota come sindrome da disfunzione cognitiva e può colpire cani e gatti in età senior, ma in molti la conoscono come l’Alzheimer degli animali. Colpisce la memoria e le facoltà mentali del quadrupede, modificando radicalmente comportamenti, atteggiamenti e attività cognitive tipiche della quotidianità canina. La fase degenerativa dell’animale, tipica negli esemplari anziani, in questo caso vira verso una perdita più invasiva e pesante. Un percorso che può avere tempistiche differenti, ma con una destinazione precisa, inesorabile. I sintomi possono palesarsi gradualmente e in modo soft, per questo riconoscerli è importante così da rallentare, ove possibile, il cammino.

Disorientamento

Il cane potrebbe apparire confuso, disorientato, non presente a se stesso e all’ambiente circostante. Lentamente potrebbe perdere l’orientamento anche all’interno delle mura domestiche, finendo per girare su se stesso oppure fermandosi in mezzo alla stanza con aria spaesata. L’animale potrebbe fermarsi davanti a una parete della dimora fissandola senza stimoli, oppure dietro a un oggetto senza riuscire ad aggirarlo. Perdendosi con facilità anche dentro spazi familiari e conosciuti, una dinamica che dovrebbe allertare subito il proprietario.

Riconoscimento

Cane e bambini

Il riconoscimento del proprietario diventa più complicato, Fido sembra dimenticarsi della sua famiglia e anche di se stesso. Per questo si allontana dalla mano del proprietario rifuggendo carezze e coccole, perdendo l’abitudine di accoglierlo al suo rientro e non rispondendo al richiamo del nome. Anche l’interesse verso l’interazione sociale e le passeggiate viene meno, perché l’animale preferisce rimanere da solo senza nessun tipo di distrazione.

Comportamento

Ciò che dovrebbe allarmare è il mancato interesse verso il gioco, le attività, il movimento, Fido smette di eseguire esercizi e comandi a lui noti. Il comportamento risulta anomalo, l’atteggiamento è più ansioso e preoccupato, perché l’animale non capisce cosa gli sta accadendo e dove si trova. I rituali di sonno e veglia si danno il cambio, durante la notte si muove agitato e durante il giorno riposa protetto dalla luce. Fatica ad apprendere e a coordinare le funzioni intestinali, con rilasci anche all’interno della casa nonostante passeggiate e uscite continue.

Diagnosi

Cane dieta

La presenza di alcuni di questi sintomi spesso non spaventa il proprietario, che riconduce il tutto a una fase degenerativa legata all’età. Solo l’esperienza del veterinario potrà sciogliere tutti i dubbi, anche grazie a una visita approfondita fatta di esami clinici e di osservazione. L’identificazione della sindrome non è immediata, il medico procederà per esclusione giungendo alla diagnosi solo dopo aver osservato il cane nel dettaglio, esaminando gli esiti clinici e comparandoli con i comportamenti casalinghi elencati dal proprietario.

Cura

Non esiste una cura per questa patologia ma solo una combinazione di elementi che possono cooperare per rallentare la malattia stessa, così da rendere dignitosa anche l’ultima parte dell’esistenza del cane di casa. Dieta, medicinali, routine legata a passeggiate, esercizi e premi possono aiutare il quadrupede garantendogli stabilità e la possibilità di apprendere nuovamente ciò che ha caratterizzato la sua esistenza.

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