Cani e gatti: esperti contro la dieta raw
La dieta raw per cani e gatti è sempre più popolare, ma gli esperti lanciano un allarme: può esporre gli animali a pericolosi patogeni.
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Sempre più proprietari di cani e gatti, complici anche le tendenze del momento e il passaparola sui social network, hanno deciso di convertire i loro animali alla dieta raw: un sistema alimentare che comprenda alimenti unicamente crudi, inclusa la carne. Secondo i fautori di questo regime alimentare, la soluzione permetterebbe a Fufi e Fido di approfittare di un valore nutritivo più alto, poiché vitamine e altri micronutrienti non vengono degradati con la cottura, inoltre la scelta potrebbe essere addirittura indicata per quei quadrupedi affetti da varie allergie. Alcuni esperti veterinari, così come vari ricercatori di diversi atenei, hanno però lanciato l’allarme: molti cibi crudi possono contenere agenti patogeni assolutamente dannosi per gli animali domestici. È quanto riporta il Guardian, nel riportare i risultati di alcuni studi.
Secondo quanto evidenziato a livello scientifico, non vi sarebbero evidenti vantaggi nel preferire una dieta raw rispetto a quella classica per cani e gatti. Le differenze a livello nutrizionale sarebbero minime, non si manifesterebbero cambiamenti di sorta nella gestione delle allergie e, fatto non da poco, carni e altri cibi crudi possono prevenire infezioni da parte di batteri e parassiti, allontanando il rischio di salmonella, toxoplasmosi e molto altro ancora.
In particolare, uno studio condotto nei Paesi Bassi, presso l’Università di Utrecht, ha evidenziato addirittura la pericolosità di una dieta esclusivamente cruda. Pubblicata sulla rivista scientifica Veterinary Record, la ricerca ha analizzato la qualità di 35 più comuni prodotti raw disponibili sul mercato olandese, dove questa tendenza alimentare è molto diffusa. Dai test, è emerso come il 23% di questi prodotti contenga un ceppo di E. coli capace di determinare gravi problemi renali nell’uomo, mentre l’80% dei campioni di sette produttori presenta una variante sempre dell’E. coli resistente agli antibiotici. Non è però tutto: circa la metà degli alimenti raw in questione contiene diverse specie di listeria, mentre il 20% è a rischio salmonella, il 23% contiene parassiti sarcocisti e il 6% il Toxoplasma gondii.
I ricercatori hanno inoltre sottolineato come, mentre per i parassiti vi è la possibilità di inibirne le conseguenze con il congelamento preventivo degli alimenti, non valga lo stesso procedimento per i batteri, la cui eliminazione può avvenire solo con adeguata cottura. Proprio per questo motivo, se proprio non si vuole rinunciare alla dieta raw, è sempre consigliato preferire i prodotti surgelati rispetto a quelli freschi, proprio per il rischio minore. Infine, non sono emerse evidenze scientifiche rispetto alla possibilità di scegliere la dieta raw come alternativa per cani e gatti allergici. Così ha spiegato Paul Overgaauw, co-autore dello studio:
Non ci sono prove che dimostrino che, se un animale ha problemi d’allergia, tali problemi siano meglio gestiti con cibo crudo. Non abbiamo alcuna prova scientifica che possa supportare queste affermazioni.