Ortosiphon o tè di Giava: proprietà e benefici
L'ortosiphon, conosciuto anche come tè di Giava, è una pianta nota per le sue proprietà benefiche, diuretiche e cosmetiche: ecco usi ed effetti collaterali.
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È un rimedio noto per le sue proprietà diuretiche e drenanti, tanto da aver riscosso in anni recenti una certa attenzione anche in ambito estetico: l’ortosiphon, conosciuto anche come tè di Giava, è un ritrovato a cui vengono associate numerose qualità per l’organismo. Ma quali sono le sue proprietà, quali i benefici e, ancora, le possibili controindicazioni?
Prima di cominciare, è doveroso sottolineare come anche i rimedi naturali possano esporre a incompatibilità ed effetti avversi, per questo il ricorso deve essere sempre concordato con il medico, il quale saprà verificare l’eventuale compatibilità del trattamento con le proprie condizioni nonché le interazioni con altri farmaci. Le informazioni di seguito riportate, di conseguenza, hanno un carattere unicamente illustrativo.
Ortosiphon: cosa è?
L’Ortosiphon stamineus è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Labiatae, originaria dell’Asia e, in particolare, dell’Indonesia. Noto anche come tè di Giava, poiché proprio su quest’isola la varietà cresce rigogliosa, è conosciuto comunemente anche come baffi di gatto, per via dei petali allungati dei fiori che ricordano le vibrisse dei felini.
Il tè di Giava si caratterizza per un’altezza contenuta, tra i 30 e i 60 centimetri, nonché per un fusto esteso ed elegante, tale da permettere ai fiori di spiccare all’estremità. Alla base del fusto sono presenti delle coppie di foglie dall’intenso colore verde, dalla forma allungata leggermente lanceolata, mentre i fiori sono di un bianco candido oppure di un porpora acceso, immediatamente riconoscibili per degli stami sottili e molto lunghi, simili alle vibrisse dei gatti. Data la bellezza di questa pianta, ha trovato una certa diffusione in patria a scopo ornamentale, oltre che per la produzione di rimedi per la salute. Oggi, invece, è coltivata anche all’estero sempre a scopo d’abbellimento, soprattutto nelle nazioni dalle temperature medio-elevate o, ancora, in serra.
Come già accennato, la pianta è nota sin da tempi antichi per le sue proprietà benefiche, soprattutto in termini di diuresi, depurazione ed eliminazione della ritenzione idrica. Non tutte le proprietà attribuite dalla tradizione popolare, tuttavia, hanno oggi trovato adeguata corrispondenza scientifica: molti studi sarebbero però ancora in corso.
Benefici e controindicazioni
L’ortosiphon, così come già ribadito, è conosciuto sin da tempi antichi per le sue proprietà benefiche. Il ricorso al rimedio naturale, tuttavia, dovrà essere sempre concordato con il medico, poiché l’assunzione potrebbe essere controindicata in caso di alcune patologie pregresse, nonché sconsigliata in concomitanza con l’assunzione di alcuni farmaci.
In linea generale, la pianta esprime le sue potenzialità grazie al suo interessante contenuto in termini di flavonoidi, sesquiterpeni, saponine e sali minerali, i quali hanno dimostrato di aver effetto diuretico, di contrasto alla ritenzione dei liquidi, nonché depurativo. Date queste peculiarità, il tè di Giava è stato impiegato negli anni come contrasto per l’ipertensione arteriosa, considerata la sua attività stimolante sulla diuresi, ma anche per la depurazione del tratto urinario e la gestione dei piccoli calcoli renali nonché per gli edemi. In tempi recenti, invece, ha trovato spazio anche nella cosmesi, come ingrediente di alcuni prodotti dedicati alla riduzione della ritenzione idrica e alla limitazione degli antiestetici effetti causati dalla cellulite. In commercio è disponibile come soluzione per infusioni, come estratto secco o liquido, quindi come ingrediente in alcuni integratori. È impiegato, infine, anche a livello omeopatico.
Come tutti i rimedi naturali, anche l’ortosiphon potrebbe presentare delle controindicazioni rilevanti, di conseguenza il ricorso non può prescindere dal consulto dello specialista di fiducia. In generale, è sconsigliato ai pazienti con ipersensibilità nota ai suoi principi, in caso di edema da insufficienza cardiaca o renale, nonché in concomitanza con l’assunzione di farmaci specifici per questi disturbi.