Dugongo: caratteristiche e curiosità sul mammifero marino erbivoro
Il dugongo è un mammifero marino completamente vegetariano dal peso e dalla corporatura importante, che le leggende legano alla figura delle sirene.
Fonte immagine: Julien Willem, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Un animale dal nome particolare e dall’aspetto altrettanto insolito: è il dugongo. Il Dugong dugon è un mammifero marino erbivoro, unica specie del genere Dugong. È un cugino stretto del lamantino, con cui spesso viene confuso. Ed è anche a rischio estinzione. Ma andiamo a scoprire qualcosa di più su questo affascinante animale, andando a vedere dove vive, cosa mangia, aspetto, peso e dimensioni.
Classificazione scientifica del dugongo
Questa è la classificazione scientifica del dugongo:
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Sottoregno: Eumetazoa
- Ramo: Bilateria
- Superphylum: Deuterostomia
- Phylum: Chordata
- Subphylum: Vertebrata
- Infraphylum: Gnathostomata
- Superclasse: Tetrapoda
- Classe: Mammalia
- Sottoclasse: Theria
- Infraclasse: Eutheria
- Superordine: Afrotheria
- Ordine: Sirenia
- Famiglia: Dugongidae
- Sottofamiglia: Dugonginae
- Genere: Dugong
- Specie: D. dugon
Dugongo: differenze con il lamantino
A dire la verità dugongo e lamantino hanno un aspetto molto simile. La principale differenza è che il dugongo ha la coda falciforme, mentre il lamantino ha la coda arrotondata. Inoltre il lamantino ha il labbro superiore diviso in due e una maggior quantità di peli sul corpo.
Un’altra differenza risiede nell’areale di distribuzione. La maggiore parte dei dugonghi vive nell’Oceano Indiano e nell’Oceano Pacifico occidentale, mentre i lamantini vivono lungo le coste dell’America centrale e meridionale.
Dove vive?
L’habitat dei dugonghi è estremamente limitato. Il dugongo vive nell’Oceano Indiano, nell’estremità occidentale dell’Oceano Pacifico, vicino all’Australia, Indonesia e Thailandia (soprattutto nel mare delle Andamane), Sri Lanka o anche nel Mar Rosso. Un gruppetto di esemplari vive nei mari sud-orientali della Cina, mentre un altro nelle isole giapponesi Ryukyu e intorno a Okinawa.
Le popolazioni più numerose sono quelle dell’Australia e del Mar Rosso, mentre nelle altre sono ci sono pochissimi esemplari. È una specie a rischio estinzione tutelata dal WWF.
Caratteristiche del dugongo e aspetto
Il dugongo è un mammifero acquatico di grosse dimensioni. Come lunghezza, supera i 3 metri e il peso varia dai 400 ai 500 kg, con femmina più lunga e pesante del maschio. Il colore del corpo è grigio-biancastro, ma a volte si notano tonalità diverse a causa della presenza di alghe che ricoprono il corpo.
Il corpo è tozzo e compatto, tanto da fargli vincere il soprannome di “mucca di mare”. Le ossa sono pesanti. Ha una pinna caudale orizzontale divisa in due lobi che assomiglia molto a quella dei cetacei (ma lui non è un cetaceo). Ha due pinne grossi anteriori piatte, simile a spatole. Inoltre ha anche due ghiandole mammarie toraciche.
Persino la testa ha un aspetto particolare: occhi e orecchie sono piccolissimi (anche se hanno un ottimo udito, mentre la vista non è eccelsa), mentre le labbra sono assai spesse. La cute accumula grassi, cosa assai utile d’inverno e che gli permette un buon isolamento termico. Inoltre la cute è ricoperta da piccoli peli dalla probabile funzionalità sensoriale.
I dugonghi hanno una dentatura composta da due incisivi, tre premolari e tre molari su ogni lato della mascella superiore e tre incisivi, un canino, tre premolari e tre molari su ogni lato della mascella inferiore. I denti orizzontali non sono a crescita continua. Inoltre nei maschi, durante la pubertà, crescono le zanne (incisivi).
Come respira il dugongo?
Se ti stai chiedendo come respirano i dugonghi, ecco che in questo assomigliano ai cetacei: ogni tanto salgono a galla per ossigenare i polmoni (estremamente voluminosi). Subito dopo l’inspirazione, la maggior parte dell’ossigeno non viene fissato nell’emoglobina del sangue (come succede per i mammiferi terrestri), ma viene fissato nella mioglobina dei muscoli. Questo serve per evitare gravi embolie in risalita o discesa in acqua.
I dugonghi possono rimanere due minuti e mezzo sott’acqua senza respirare, anche se alcuni soggetti possono resistere fino a sei minuti. E possono immergersi al massimo fino a una quarantina di metri di profondità.
Riproduzione
Come si riproducono i dugonghi? Beh, bisogna considerare che il dugongo raggiunge la maturità sessuale a 8-18 anni di vita. Anche l’accoppiamento è una faccenda lunga che può andare avanti anche ore. La gravidanza dura 12 mesi (12-15 mesi) e la femmina solitamente partorisce un solo cucciolo di dugongo. Alla nascita pesa circa 30 kg ed è lungo un metro. Possono passare dai 2 ai 7 anni fra un parto e l’altro.
La madre aiuta il cucciolo a risalire in superficie per fare il suo primo respiro e poi comincia ad allattarlo. Anche in questo caso usa le pinne anteriori come se fossero braccia per tenere il cucciolo vicino.
La scelta del partner è assai variabile. In alcuni casi più maschi lottano per una femmina. In altri, invece, sono le femmine a scegliere con chi accoppiarsi selezionando fra diversi maschi. Attenzione: durante la fase riproduttiva i dugonghi maschi, che di solito non sono territoriali, possono diventare aggressivi.
Comportamento e abitudini
Come comportamento, i dugonghi sono animali strettamente sociali. Sono anche molto pigri: sonnecchiano per ore durante il giorno galleggiando in acqua. Frequentemente vivono in gruppi formati da 3-4 individui adulti. Inoltre più maschi possono convivere fra di loro.
Comunicano fra di loro con una serie di suoni, sibili e latrati che creano anche echi sott’acqua.
Il dugongo non è un animale pericoloso per l’uomo, solitamente è timido e si tiene a distanza. Questo tranne durante la stagione riproduttiva. In questo periodo, infatti, i maschi tendono a diventare più aggressivi ed avvicinarli diventa pericoloso.
Dieta e alimentazione
Come alimentazione, il dugongo è un mammifero marino erbivoro. A dire il vero sono pochi i mammiferi erbivori marini: la maggior parte si nutre di pesce o plancton. La sua dieta si basa su piante marine che bruca letteralmente nelle acque basse. Tuttavia è possibile che, accidentalmente, ingeriscano anche piccoli vertebrati quando pascolano.
Fondamentalmente il dugongo passa la maggior parte della sua giornata a mangiare, il resto lo passa sonnecchiando. In un giorno un dugongo può cibarsi fino a 30 kg di piante acquatiche, brucando con le sue labbra muscolose, che usa per strappare le foglie. Una particolarità è che usa le pinne anteriori quasi come se fossero delle mani, per sorreggere il cibo.
Curiosità sul dugongo
Ecco alcune piccole curiosità sul dugongo:
- La cute del dugongo ha alte capacità rigenerative: ferite profonde possono guarire anche in una sola giornata
- La durata di vita media di un dugongo è di circa 70 anni, ma molti esemplari superano questa cifra
- Il cervello del dugongo pesa circa 300 grammi
- I predatori dei dugonghi sono coccodrilli, orche e squali
- Il resto più antico di dugongo mai ritrovato risale a 6000 anni fa
- Nella mitologia i dugonghi sono stati spesso scambiati con le sirene
- Numerose leggende circondano il dugongo: secondo alcuni porta sfortuna, mentre per altri porta fortuna. Alcuni popoli pensavano che le lacrime di dugongo funzionassero come pozione magica per l’amore, mentre nelle Filippine le sue ossa venivano usate per creare talismani contro la sfortuna
- Un dugongo compare in Ventimila leghe sotto i mari e ne L’isola misteriosa