Come addomesticare una gazza ladra: tecnica e consigli
La gazza ladra è un volatile dal piumaggio scuro che presenta tonalità di bianco e riflessi iridescenti: ecco come addomesticarla anche in libertà.
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La gazza, nota anche come Pica Pica e Pica Nuttali, è parente stretta dei corvi, con un piumaggio nero intenso misto a una tonalità di bianco grigiastro. Il manto è cangiante e presenta riflessi variegati, che spaziano dal verde al blu, passando per il viola e il grigio (Pica Pica). Ma può mostrare anche una tonalità che vira verso il giallo, colorazione tipica della Pica Nuttali diffusa in California. Tali riflessi appaiono quasi metallizzati e iridescenti.
L’animale è noto per la sua irresistibile passione per gli oggetti luccicanti e luminosi, che cerca di rubare in grande quantità: per questo è stata ribattezzata gazza ladra. Ma non solo: questo volatile possiede una spiccata intelligenza, al pari del cugino corvo e dell’uomo stesso. Come questi due, riesce a riconoscere la sua immagine allo specchio e a utilizzare strumenti e oggetti, per assicurarsi il cibo ed aprire gusci e noci.
Uccello stanziale, vive a lungo nello stesso posto, appollaiata sopra ramo dal quale osserva il territorio circostante. Non ama gli intrusi e, per questo motivo, non esita a proteggere la sua zona. Animale onnivoro, non disdegna il contatto e l’interazione con l’uomo, per cui non prova timore. In Australia la gazza si è mostrata piuttosto caparbia e aggressiva, ma questo accade durante il periodo della nidificazione. Momento delicato della vita di questo volatile, dove il nido è un luogo da proteggere se minacciato. Quindi, come è già accaduto, può diventare aggressiva e tenere a distanza gli intrusi con beccate anche pericolose.
Addestramento
La detenzione forzata della gazza è illegale, perché l’animale appartiene alla fauna autoctona e protetta dalla legge. Per questo motivo è indispensabile certificare la presenza in gabbia documentando la nascita in cattività, con incartamenti rilasciati dal C.I.T.E.S. Sono uccelli scaltri e attenti e, grazie alla convivenza, molto fedeli e affettuosi. Se nata in cattività, con relativa documentazione a riprova, è bene allevarla all’interno di una grande voliera che comprenda una parte di albero dove possa appollaiarsi. Importante la presenza di una ciotola grande piena d’acqua, dove bere e lavarsi. L’alimentazione deve risultare varia e fornita tre volte al giorno. Perché la gazza si affezioni e riconosca l’umano di riferimento, è bene curarla sin da piccola, aiutandola a imparare a volare e facendola scivolare delicatamente dalle mani a un’altezza limitata di trenta centimetri. In questo modo potrà aprire le ali e apprendere i rudimenti del volo.
Perché capisca la regola di posarsi sul braccio o sul pugno, è utile mostrarle pezzettini di carne, da consegnare appena avrà raggiunto la posizione indicata. Una ricompensa che apprenderà velocemente. Con il tempo, è possibile lasciare la gazza libera di librarsi nel cielo, con i suoi simili, permettendole di fare ritorno alla voliera per la notte, che andrà protetta con un telo di plastica durante l’inverno. Si può addestrare la gazza senza costringerla alla reclusione, ma permettendole di raggiungere il vostro balcone o giardino all’occorrenza. La strategia del cibo è sempre valida e, con il tempo, il volatile finirà per fidarsi della vostra presenza. La gazza spesso si innamora dell’uomo e, specialmente in campagna, è solita accompagnare e seguire l’umano prescelto. Per il suo bene, è consigliato non costringerla alla detenzione, se non necessaria per un periodo di cure e crescita, come nel caso di piccoli orfani. Se nutrita e curata, anche a distanza, farà sempre ritorno dal suo umano per un saluto affettuoso e un po’ di cibo. Si tratta di animali liberi che è importante rispettare senza scacciare o ferire.