Aragosta: differenza con l’astice
L'aragosta e l'astice sono due crostacei molto diffusi in cucina: ecco le loro caratteristiche e le rispettive differenze, anche di preparazione.
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L’aragosta, la Palinurus elephas, è un crostaceo di medie-grandi dimensioni, che vive sui fondali rocciosi del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico. È noto per la qualità delle sue carni e particolarmente apprezzato per il gusto, oltre che per il suo prezzo: nel corso della stagione estiva e durante i periodi di festa, infatti, può anche raggiungere i 90 euro al chilo. L’astice è un crostaceo che talvolta viene confuso con la più pregiata aragosta: alcune caratteristiche morfologiche – come forma, colori e dimensioni – possono a un occhio inesperto far confondere le due specie.
Vediamo quali sono le caratteristiche morfologiche dei due crostacei per imparare a distinguerli subito.
Caratteristiche morfologiche dell’aragosta
L’aragosta è un crostaceo decapode, ossia possiede dieci zampe disposte a paia. Gli esemplari adulti raggiungono una lunghezza variabile tra 40 e 50 cm e peso di 6-8 kg. Torace e corpo sono rivestiti da una corazza dura chiamata carapace. Quest’ultimo è diviso in due parti: il torace e l’addome, suddiviso in 6 segmenti mobili che consentono il movimento e il nuoto. La colorazione tipica varia dal rosso bruno al violaceo. Tutto il carapace dell’aragosta è cosparso di escrescenze spinose, mentre sul capo il crostaceo presenta due lunghe antenne sul capo. L’aragosta, inoltre, non possiede le chele.
Caratteristiche morfologiche dell’astice
L’astice, il cui nome scientifico è Homarus, è un crostaceo che appartiene alla famiglia dei Nefropidi. Come l’aragosta è un decapode, possiede cioè dieci paia di zampe, di cui un paio chelate. Sul mercato arrivano sia gli astici pescati sui fondali dell’Oceano Atlantico del Nord America che quelli del Mar Mediterraneo. Le due specie sono molti simili e si distinguono perlopiù per il colore: l’astice americano ha una colorazione che tende al marrone, mentre quello mediterraneo al bluastro. Questa seconda varietà è più rara e pregiata: l’astice blu può costare anche 70-80 euro al kg, mentre l’astice nordamericano ha un prezzo medio che si aggira attorno ai 18-20 euro kg. La cottura fa assumere al carapace, normalmente liscio, una intensa colorazione rossa.
Anche gli esemplari adulti di questo crostaceo sono da considerarsi di grandi dimensioni: raggiungono in media una lunghezza compresa tra 30 e 40 cm. A differenza dell’aragosta, il gusto della carne è più intenso e la consistenza più compatta.
Aragosta e astice in cucina
I due crostacei sono ottimi ingredienti per diverse ricette, ma sono apprezzati anche serviti semplicemente bolliti, conditi con un’emulsione delicata di olio extravergine di oliva e succo di limone spremuto fresco.
Il sugo all’astice o all’aragosta, con o senza l’aggiunta di pomodorini, è ottimo per condire la pasta, come spaghetti alla chitarra o linguine. Poiché i due crostacei sono ricchi, dal punto di vista nutrizionale, soprattutto di proteine, quel che si ottiene abbinandolo alla pasta è un piatto unico. In questo caso, il pasto può essere completato, o anche anticipato, da una porzione di verdura fresca condita con erbe aromatiche, olio extravergine di oliva e poco aceto balsamico, in alternativa succo di limone. Entrambi i crostacei sono perfetti anche freschi, divisi a metà e cotti alla piastra. Anche in questo caso è preferibile spennellare la polpa con una leggera emulsione di olio extravergine e succo di limone spremuto fresco.