Pesticidi: glifosato fuori commercio in Europa da luglio 2016
L'UE non ha raggiunto un accordo sull'estensione della licenza per il glifosato, in scadenza il 30 giugno 2016.
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In Europa l’acceso dibattito sulla sicurezza ambientale e sanitaria del glifosato fa segnare un punto a sfavore della Monsanto, della Dow e della Syngenta. Le autorità europee non sono riuscite a raggiungere una posizione unanime sul rinnovo della licenza. Il fallimento del secondo tentativo di trovare un accordo potrebbe portare al ritiro dal commercio dei prodotti di punta delle tre multinazionali della chimica.
Gli erbicidi potrebbero sparire dal mercato europeo a partire da luglio del 2016. A guidare la battaglia contro il glifosato è stata la Francia, che ne ha già vietato l’uso sul suo territorio. L’Italia, la Germania e la Svezia si sono astenute dal prendere una posizione, mentre il Regno Unito ha esercitato pressioni a favore di un’estensione della licenza.
La notizia del mancato accordo sull’erbicida arriva a pochi giorni dalla pubblicazione di un controverso studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’ONU, che escludeva il glifosato dagli agenti cancerogeni umani. Gli ambientalisti hanno accusato di conflitto di interessi il panel di esperti che ha realizzato l’analisi. Uno dei membri è vice-presidente di un istituto di ricerca che ha ricevuto laute sovvenzioni dalla Monsanto.
Diversi studi hanno accertato che il glifosato, impiegato soprattutto su colture geneticamente modificate, causa danni alla flora, alla fauna e compromette la catena alimentare. Ciononostante a novembre del 2015 l’UE, dopo le rassicurazioni dell’Autorità per la sicurezza alimentare europea, aveva deciso di estendere la licenza in scadenza alla fine di giugno per altri 9 anni.
Anche lo studio dell’EFSA è stato ritenuto poco credibile dagli ambientalisti europei, che hanno organizzato proteste in diversi Stati membri chiedendo ai Governi di mettere al bando il glifosato. Ogni tentativo di giungere a un accordo sull’estensione della licenza finora è fallito.
La reazione della Monsanto, che deve un terzo dei profitti al RoundUp, non si è fatta attendere. La multinazionale ha accusato le autorità UE di prendere decisioni senza alcun validità scientifica, avvertendo che gli agricoltori europei pagheranno un prezzo alto per il divieto di utilizzare i pesticidi a base di glifosato. Soddisfazione è invece stata espressa da Pascal Vollenweider, direttore delle campagne della piattaforma Avaaz:
I governi europei hanno iniziato a comprendere che i cittadini non vogliono essere trattati come cavie. La pressione dell’opinione pubblica ha spinto i leader ad adottare il principio di precauzione.