Cani soli in casa: la sindrome dell’abbandono
Cani: la sindrome dell'abbandono è una realtà che colpisce tutti i cani, che va affrontata e corretta per il bene del vostro amico a quattro zampe.
Per chi possiede un cane la sindrome dell’abbandono è una realtà che, se non affrontata nel modo adeguato, può provocare problemi. In particolare incomprensioni condominiali, se si vive in appartamento e il nostro cane passa tutto il tempo a latrate dietro la porta di casa. Purtroppo i cani sono animali molto fedeli e al contempo molto dipendenti, una caratteristica che li differenzia dal sano individualismo del gatto. Questa loro predisposizione amorevole diventa ingestibile se non lo si educa, sin da subito, ad una maggiore indipendenza e autonomia.
La sensibilità del cane va gestita sin da cucciolo, se possibile, oppure anche in caso di un amico adulto è giusto impartire regole e comportamenti da seguire scrupolosamente. Il nostro compagno a quattro zampe, grazie al nostro sostegno, potrà così superare quella sensazione di distacco e abbandono che vive appena uscite di casa.
I cani per natura sono esseri buoni e fiduciosi, alcune razze però vivono maggiormente le separazione. In particolare quelle specializzate nella guardia della casa, oppure che dedicano il loro tempo a tenervi compagnia. Un’uscita improvvisa di scena può destabilizzare il cane che, preso dalla disperazione, impiegherà il tempo a piangere, distruggere oggetti e mobili, urinare e altro per casa. Non è cattiveria ma vero e proprio senso di abbandono, che spinge l’animale a comportarsi come se non ci fosse più un futuro.
Per questo è giusto attivare alcuni atteggiamenti da seguire con cura: appoggiate sempre il guinzaglio nello stesso posto, ad esempio sopra il tavolino d’ingresso, in modo che il cane associ l’uscita solo al gesto di prelevare l’oggetto dal tavolo. Uscite di casa senza salutarlo o ricoprirlo di vezzeggiativi, magari ripetendo il gesto più volte durante la giornata. Un’assenza a ripetizione di pochi minuti potrà abituare il cane, che non si sentirà spiazzato e destabilizzato.
Indossate giacca e cappotto anche in casa, non solo quando state per uscire. Magari sedetevi sul divano per leggere una rivista, e poi girate per casa senza farvi seguire dal cane. Piuttosto indicategli la zona comoda dove potrà rilassarsi, evitando gesti e carezze troppo affettuose in modo da non provocargli eccitazione. Il gesto di indossare il cappotto in casa, anche solo per pochi minuti, impedirà al cane l’associazione con la partenza.
Quando uscite premiatelo e impegnatelo consegnandogli un gioco o un ossetto di gomma da rosicchiare, così da distrarlo e consentirgli di comprendere il binomio assenza uguale dono. Al vostro rientro non eccedete nei saluti e nelle smancerie, ma consentitegli di metabolizzare con calma il vostro arrivo e coccolatelo solo quando sarà calmo. Ovviamente se impiegherete del tempo di qualità con il vostro amico, portandolo più spesso fuori e facendolo sfogare per bene, avrete in cambio da lui un atteggiamento maggiormente equilibrato e sicuro.