Greenstyle Ambiente Animali Il polpo mimetico che copia la forma di altri animali

Il polpo mimetico che copia la forma di altri animali

Il polpo mimetico degli abissi non solo cambia colore, ma assume anche la forma di altri animali per sfuggire dai pesci predatori.

Il polpo mimetico che copia la forma di altri animali

Chi pensa che il Polpo Paul sia stato l’esemplare più straordinario di questa specie animale si sbaglia di grosso. È vero, il compianto Paul ha indovinato ogni partita degli ultimi Mondiali di Calcio, ma c’è un suo lontano cugino nei profondi abissi dell’oceano in grado di far di meglio: stiamo parlando del polpo mimetico, capace non solo di prendere il colore di altre specie animali, ma anche di assumere la loro forma corporea.

Scoperto per la prima volta in Indonesia nel 1990, questo polpo a 8 braccia ha stupito gli scienziati di tutto il mondo. L’animale, infatti, conosce le fattezze di altri 15 abitanti dell’oceano e li riproduce praticamente alla perfezione. E non è tutto: il polpo è in grado di osservare altri esseri viventi nelle vicinanze fino ad apprenderne la forma.

Come vi riesca non è ancora dato sapere, perché si tratta di esemplari talmente rari da non poter essere sufficientemente analizzati. Ma in un video recentemente apparso online – una delle poche riprese che è riuscita a immortalare il curioso polpo – si apprende con certezza come sia in grado di trasformarsi in manta, in pesce mortale dagli aculei appuntiti e in serpente velenoso in pochissimi secondi, confondendo così gli avversari.

La sua, infatti, è meramente una strategia adattiva all’ambiente: il polpo mimetico non è né pericoloso né velenoso, assume soltanto le fattezze di specie molto temute dai predatori dell’oceano per non diventare il pasto di un grande pesce o di uno squalo. Che dire, tra l’esemplare camaleontico e Paul non ci sono più dubbi: il polpo è davvero un animale geniale.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Specie migratorie a rischio, sono fondamentali per il pianeta
Animali

Sono tante le specie migratorie a rischio di estinzione e questo potrebbe avere conseguenze devastanti sul nostro pianeta. Purtroppo proteggere questi animali non è semplici, proprio per la natura stessa della migrazione. C’è una Convenzione, siglata 40 anni fa da molti Paesi del mondo, che pone delle linee guida, che non sempre vengono rispettate. Come sempre, sono le attività umane a mettere a rischio la sopravvivenza di tanti animali migratori.