Bricolage: rulli e pennelli, come sceglierli
Tinteggiare casa: idee di bricolage per la scelta di rullo e pennelli, così da raggiungere il risultato più uniforme e gradevole possibile.
Fonte immagine: Painter painting wall with roller via Shutterstock
La tinteggiatura delle pareti di casa è una delle attività più frequenti del fai da te. Eppure, non è un’attività così semplice come potrebbe apparire, tra scelta dell’adeguata vernice e uso degli strumenti più idonei. Quando non ci si può affidare all’aiuto di un professionista, quali sono le considerazioni da compiere nella scelta tra rullo e pennelli?
Come già accennato, la tinteggiatura di casa non è compito che va preso alla leggera. Per questo si consiglia, in caso di dubbi, di rivolgersi sempre a un professionista o, in alternativa, chiedere un parere al proprio negozio di bricolage di fiducia.
Rullo
Il rullo è uno degli strumenti che più frequentemente viene scelto per la tinteggiatura delle pareti: garantisce una buona velocità dell’operazione e, non ultimo, un colore abbastanza uniforme. Un rullo, tuttavia, non vale l’altro: esistono le più svariate tipologie, ognuna delle quali pensate per scopi diversi.
L’attrezzo si caratterizza per un cilindro, realizzato in vari materiali, da immergere nella vernice tramite un’apposita bacinella. Grazie a un’anima centrale, questo cilindro risulta girevole e può scorrere facilmente sulle superfici, lasciando dietro di se una striscia di colore.
I rulli si distinguono innanzitutto dalla finitura superficiale: liscia, a nido d’ape, con decorazioni. Questa permetterà di personalizzare la stesura della vernice, sia preferendo un aspetto compatto e uniforme, che con greche, fiori o decori, secondo la propria creatività. La seconda distinzione è invece sul materiale utilizzato: di solito gomma e gommapiuma, ma possono esistere anche rulli in tessuto, con superficie frangiata, pennellata e molto altro ancora. Infine, l’ultima distinzione si basa sulla modalità di pressione: manuale, quindi a seconda di quanta forza imprime l’utilizzatore, oppure automatica grazie a una speciale meccanica, quest’ultima pensata per garantire il massimo dell’uniformità.
Non ultimo, lo strumento può essere dotato di semplice presa manuale, quindi con manico corto, oppure di un’asta telescopia per raggiungere aree difficili da dipingere, come ad esempio i soffitti. È normalmente abbinato all’apposita vaschetta rettangolare, dove versare la vernice, spesso dotata di opportuno meccanismo per rimuovere il colore in eccesso.
Pennelli
Un metodo altrettanto diffuso per tinteggiare le pareti è quello di ricorrere ai classici pennelli. Le dimensioni variano a seconda degli scopi che si vogliono raggiungere, così come anche la fibra utilizzata: tutto contribuisce a raggiungere un risultato più o meno uniforme, secondo i propri desideri.
La prima distinzione è quella delle setole: queste possono essere naturali, sintetiche o un mix fra le due. Quelle naturali, molto in voga in passato, sono realizzate a partire dal manto di animali, come maiali e cinghiali, e hanno la caratteristica di essere al contempo morbide e resistenti. Soffrono, però, l’eccessiva esposizione all’acqua, di conseguenza potrebbero perdere la capacità di trattenere il colore, e offrire un tratto uniforme, con il tempo. Quelli sintetici, come il poliestere e il nylon, mimano le caratteristiche di quelle naturali, presentando però una maggiore resistenza nel tempo.
La seconda differenziazione, invece, si basa sulla forma del pennello. Il classico è quello piatto, di una decina di centimetri di lunghezza, ideale per le grandi dimensioni e, soprattutto, per superfici lisce. Quello rotondo, invece, è pensato per angoli difficili da raggiungere i superfici ridotte: può presentare sia una punta pianta che più affusolata, quest’ultima l’ideale anche per raggiungere le porzioni più ostiche. Esistono poi configurazioni particolari, come il pennello piatto dal manico inclinato, quest’ultimo soluzione di preferenza per tinteggiare le parti più irraggiungibili di termosifoni e altre strutture fisse della casa. Di tutti questi, va infine considerata la terza distinzione: la larghezza. Questa definisce la portata del tratto, la sua intensità, nonché l’uniformità del colore. Larghezze generose si optano per le grandi pareti, quelle ridotte invece per i lavori di precisione.