Fotovoltaico: incentivi batterie in Germania, banche tedesche pronte
In Germania la banca di Stato kfW è pronta a erogare gli incentivi per le batterie di accumulo del fotovoltaico, ma il Governo di Berlino resta in attesa.
Sugli incentivi alle batterie domestiche per accumulare l’energia fotovoltaica la banca statale tedesca KfW è pronta, il Governo di Berlino no. La situazione, quasi paradossale, si è venuta a creare dopo che il ministro dell’Ambiente Peter Altmaier ha annunciato l’arrivo degli incentivi agli accumuli per 50 milioni di euro.
>>Leggi la proposta di incentivi per i sistemi di accumulo presentata da Altmaier
L’idea di Altmaier era quella di erogare finanziamenti agevolati garantiti dalla banca KfW. Banca che, a sua volta, sarebbe stata garantita dalla copertura economica procurata dal Governo Merkel attingendo dagli introiti della vendita dei crediti di carbonio, cioè dalla tassazione sulle emissioni di CO2. Il problema, serio, è che il prezzo dei crediti di carbonio è crollato dai 30 euro a tonnellata del 2008 ai 4-5 euro di oggi, mettendo in forte dubbio la copertura degli incentivi.
>>Leggi le conferme agli incentivi per le batterie in Germania
Wolfram Schweickhardt, portavoce di KfW, afferma che in teoria non ci sarebbe alcuna ragione che vieterebbe alla sua banca di iniziare a erogare gli incentivi già il 1 maggio di quest’anno. Cioè tra un paio di settimane.
Ma il problema della copertura statale del prestito resta, tanto che a oggi KfW non ha ancora ricevuto il via libera definitivo dal Governo. Lo stesso Altmaier non risponde a domande sugli incentivi alle batterie, anche perché metà della soluzione non dipende da lui ma dal collega alle Finanze Wolfgang Schäuble.
Se gli incentivi alle batterie dovessero realmente arrivare, a maggio o successivamente, la Germania farebbe un ulteriore passo avanti nella sua Energiewende. La rivoluzione energetica che la porterà ad abbandonare definitivamente il nucleare e a ridurre di molto lo sfruttamento delle fonti fossili di energia.
I finanziamenti agevolati, infatti, non sarebbero dedicati ai grandi impianti fotovoltaici o eolici (come gli esperimenti italiani di Terna, per capirci), ma ai titolari di impianti domestici di pochi KW.