Pulizia paralumi: rimedi fai da te
Consigli pratici e rimedi fai da te per pulire i paralumi domestici, in particolare quelli in tessuti comuni, pergamena oppure nella delicata carta di riso.
I paralumi sono degli elementi essenziali per modificare l’atmosfera della casa, tra giochi di luci, colori e ricami. Purtroppo, rimanendo costantemente esposti su mobili e comodini, catturano facilmente la polvere e altrettanto facilmente si sporcano. Come procedere per la pulizia, magari facendo ricordo a qualche rimedio fai da te?
Prima di cominciare la trattazione, è però necessario specificare come non tutti i materiali per i paralumi possano essere sottoposti a trattamento casalingo. Generalmente non vi sono problemi per le coperture in vetro o in plastica, mentre per il tessuto o la carta dipende dalla loro tipologia. Seta e shantung dovrebbero essere trattati in tintoria, mentre per carta di riso e pergamena bisogna procedere con la più attenta cautela per non imbattersi in rotture o deformazioni. Cotone, lino e chiffon, infine, non dovrebbero creare particolari problemi, pur con una certa accortezza. Per evitare spiacevoli inconvenienti, è sempre meglio consultare le istruzioni fornite dal produttore della lampada, a cui attenersi rigorosamente.
Naturalmente, prima di procedere sarà necessario scollegare la lampada dalla presa elettrica, quindi smontare il supporto del paralume affinché possa essere maneggiato singolarmente.
Paralumi in plastica e in vetro
I paralumi in plastica e in vetro non presentano normalmente grandi problemi di pulizia, fatta eccezione per eventuali stampe in rilievo, decorazioni metalliche o altri processi di lavorazione delicata. Il vetro può essere rapidamente pulito con un panno imbevuto in acqua calda e sapone di Marsiglia e, solo nel caso fosse completamente rimovibile dalla struttura della lampada, anche sciacquato in acqua corrente. Per lo sporco più incrostato, un nuovo panno in microfibra imbevuto d’acqua tiepida e aceto, da passare direttamente sulle macchie da rimuovere.
Per la plastica, si consiglia prima una passata sempre con uno strofinaccio imbevuto d’acqua, per eliminare i residui di polvere eventualmente rimasti incollati per via del calore. Quindi il normale metodo del sapone di Marsiglia, partendo dall’interno così da controllare la tenuta della tinta.
Paralumi in carta
Le tipologie in carta presentano qualche difficoltà in più: come facile intuire, il contatto con l’acqua e l’umidità potrebbe deformare il paralume o, peggio ancora, romperlo. La prima operazione da compiere è quella di rimuovere completamente la polvere, un fatto che di norma può essere più che sufficiente per le operazioni di pulizia.
Per gli esemplari in pergamena, si può procedere con un panno morbido, oppure con la pelle di daino, solo lievissimamente imbevuta d’acqua, quel pizzico di umidità sufficiente a trattenere la polvere depositata. Si procede a tamponi leggeri, veloci e senza mai troppo soffermarsi sulla superficie. In caso vi fossero delle macchie, il rimedio della nonna più rapido è quello di rimuovere con la normale gomma per carta, sempre procedendo con estrema cautela e senza troppa pressione. In caso fosse possibile, è meglio testare le operazioni fornite su un campione della stessa carta, solitamente fornito con la lampada, per vagliare la resistenza alla procedura. Qualora vi fossero dubbi, meglio non procedere.
Per i paralumi in carta di riso, invece, si procede passando un panno in microfibra asciutto, poiché il contatto di questo materiale con l’acqua potrebbe essere altamente sconsigliato. È fondamentale, perciò, fare pieno affidamento alle istruzioni fornite dal costruttore.
Paralumi in stoffa
Come già spiegato, non tutte le stoffe possono essere sottoposte a un trattamento domestico, in particolare seta e derivati richiedono un intervento professionale in tintoria. Molto, inoltre, dipende dalla possibilità di rimuovere l’intera parte in tessuto dalla sua struttura, un’eventualità che renderà davvero più semplice l’operazione di pulizia.
Cotone e lino raramente presentano grandi problemi, fatta eccezione per la tinta, la cui la resistenza va vagliata in un’area nascosta del tessuto o, in alternativa, tramite un campione della stessa fattura. Dopo aver eliminato ogni residuo di polvere, si può procedere con un panno lievemente inumidito da una soluzione di acqua tiepida, un cucchiaio di sale e un cucchiaino di succo di limone. La superficie andrà semplicemente tamponata, per evitare la formazione di aloni o strisce di tonalità diversa. Per lo sporco incrostato, oppure per rimuovere l’odore accumulato, soprattutto in casa vi fossero dei fumatori, il bicarbonato sarà un valido alleato. Lo chiffon, invece, può essere rinfrescato con un panno morbido imbevuto lievemente d’acqua e sapone di Marsiglia, sempre dopo le già citate prove di resistenza.
Infine, un consiglio olfattivo: se il materiale lo permette, e qualora vi fossero aree che durante il montaggio appaiono nascoste, si può pensare di lasciare due gocce di Tea Tree Oil o dell’essenza preferita. Scaldandosi non appena si accenderà la lampadina, rilasceranno un buon profumo in tutta la strada. Anche in questo caso, meglio sempre verificare anticipatamente e non esagerare con le dosi.