Mucche, GPS per gli allevamenti australiani
Mucche munite di GPS, una tecnica innovativa introdotta all'interno dei vasti pascoli per monitorare l'interazione tra simili e il comportamento sociale.
Fonte immagine: Herd of young calves drinking water at sunset via Shutterstock
Uno studio piuttosto moderno vedrebbe l’utilizzo di un sistema di localizzazione GPS collegato alle mucche da allevamento, in particolare gli esemplari da pascolo nel nord dell’Australia. Il complesso progetto è stato messo a punto dai ricercatori dell’University of Queensland così da osservare e seguire nel dettaglio i comportamenti sociali dei bovini, il tipo di interazione e scambio quindi le frequenze legate all’accoppiamento. Una serie di dati utili per potenziare la fase riproduttiva, molto cara agli allevatori e alla relativa produzione di carne.
Ogni movimento delle mucche viene perciò osservato e immagazzinato, anche per settimane, grazie all’utilizzo di segnali e antenne che dialogano con il GPS. I meccanismi per la lettura dei collari sono ubicati nelle zone adibite al relax e all’abbeveraggio, in questo modo è possibile registrare le interazioni che si instaurano tra i bovini. Dave Swain del Dipartiremmo di Ricerca Agricola e Ambientale dell’ateneo ha così commentato all’emittente radio Abc:
L’obiettivo maggiore è di aumentare i tassi riproduttivi nell’industria della carne bovina e la sola maniera di farlo è di raccogliere migliori informazioni sul loro status riproduttivo quotidiano. Siamo interessati alla performance riproduttiva, cioè un evento molto sociale. È legata ai contatti fra mucche e tori, ma esploriamo anche aspetti come il comportamento materno, e come le mucche si prendono cura della prole.
Un comportamento particolarmente curioso è legato alla metodologia di aggregazione delle madri dopo il parto, esattamente come per l’uomo le mucche trascorrono del tempo di qualità con le proprie simili che hanno figliato. Un modo per scambiarsi informazioni, dati, tecniche proprio come un gruppo di madri con figli che proseguono nel cammino di pari passo con la crescita dei piccoli. Una metodologia quindi non particolarmente differente da quella umana che potrebbe porre le due controparti sullo stesso asse. Di sicuro l’utilizzo del GPS potrà svelare sempre più dati e informazioni comportamentali necessarie per la produzione di carne, ma anche per possedere un quadro più ampio di questi animali da allevamento.