Gatti: coda, vibrisse e sguardo per comunicare
Il gatto non miagola semplicemente: comunica esternando al proprietario richieste precise, ma anche dimostrazioni di amore e affetto incondizionato.
Fonte immagine: Yawning Cat via Shutterstock
Un semplice miagolio potrebbe non indicare nulla di preciso agli occhi della gente, ma per chi possiede un gatto il verso è parte integrante di un linguaggio molto complesso. Gesti, strizzate d’occhio e vibrazioni della coda completano un lessico elaborato e articolato, che il gatto rivolge quotidianamente al proprietario. A confermare il tutto è il dottor Gary Weitzman, presidente e amministratore delegato della San Diego Humane Society e della SPCA, nonché autore del nuovo libro per National Geographic dal titolo “How to Speak Cat”. Attraverso lo scritto l’autore vuole aiutare i proprietari a comprendere le varie sfumature dei miagolii felini.
I gattini, ad esempio, miagolano in 16 intonazioni differenti e ognuna identifica una richiesta precisa: dal “nutrimi” al “coccolam”i, passando per il “giochiamo” e al “mi hai lasciato fuori dalla stanza”. Un dialogo che il gatto impara velocemente a direzionare verso il proprietario, così che possa ottenere velocemente ciò che richiede. Ad implementare e arricchire la discussione intervengono i gesti corporei, ovvero la comunicazione non verbale affidata alle vibrisse, alle orecchie, alla coda, alle zampe e agli occhi. Se una zampata e un graffio possono risultare chiaramente comprensibili, una strizzata d’occhio può possedere significati differenti, tra queste l’esternazione dell’affetto.
Invece se la coda è diretta verso l’alto il gatto dimostra felicità nell’incontrare il proprietario, una sorta di stretta di mano tra umani. Le stesse orecchie stabiliscono un contatto: se appaiono piatte accanto al capo è bene non avvicinarsi perché il gatto è pronto a sferrare un attacco. Infine l’elemento principale nella vita di un gatto, i baffi, appaiono come una bussola per l’animale stesso perché lo guidano e lo direzionano. Ma al contempo aiutano l’interlocutore a comprendere lo stato emotivo dell’animale: ad esempio se posizionati a lato dichiarano uno stato di calma e relax. Potrebbe risultare importante osservare tutti questi elementi prima di adottare un gatto, come dichiara Melissa Cox dell’Happy Cats Sanctuary di Medford, a New York. Possibilmente trascorrendo del tempo di qualità insieme a lui per stabilire un primo contatto e per imparare a conoscere le sue reazioni.