Come coltivare i fagioli
Consigli per coltivare le tante varietà di fagioli, sia in terra piena in giardino che in vaso in balcone: le informazioni dalla semina al raccolto.
Fonte immagine: Borlotti beans in a wooden spoon and bag via Shutterstock
I fagioli sono dei legumi molto diffusi nella dieta mediterranea, protagonisti di numerose e gustose ricette. Dalle mille varietà, quali sono i consigli più utili per coltivarli in orto oppure in balcone?
Dei fagioli esistono decine di tipologie e varianti: frequentemente consumati secchi e dopo cottura, soddisfano qualsiasi esigenza. Dal borlotto al maggiolino, dal cannellino al romano, la scelta dipende dal tipo di raccolto che si vorrà effettuare nonché dal gusto personale. Sebbene le pratiche di coltivazione siano simili, si suggerisce di chiedere un aiuto al proprio fornitore di semenze di fiducia. Ecco alcuni consigli su come coltivare i fagioli con tecniche fai da te.
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Cosa sapere prima di coltivare i fagioli
Il Phaseolus vulgaris è una pianta della famiglia delle leguminose. Originaria dell’America centrale, è stata introdotto in Europa subito dopo la scoperta del continente, soprattutto nell’area del Mediterraneo. Le caratteristiche estetiche della pianta variano anche enormemente a seconda della varietà coltivata. In linea generale, gli arbusti formano dei cespugli di foglie rigogliose, alti dai 20 ai 2 metri a seconda delle topologie. Le foglie possono essere verdi oppure rossastre, dalle forme ovali e simili a cuori, mentre la pianta produce dei fiori solitamente bianchi, rosa o violacei. In prossimità di foglie e fiori crescono anche i baccelli, anche questi in sfumature dal verde al violaceo, contenenti dai 4 ai 6 fagioli ciascuno. Questi vengono utilizzati per l’alimentazione, normalmente in lunga cottura per eliminare la proteina fasina.
Il clima ideale è quello mediterraneo, con temperature comprese tra i 15 e i 25 gradi. Con i calori eccessivi, infatti, i baccelli si disidratano o producono pochi fagioli. Con temperature troppo fredde, invece, la pianta incorre in un rapido decadimento.
Il terreno preferito è morbido, non eccessivamente friabile, purché arricchito con sostanze organiche, sabbia e anche compost. Inoltre, meglio scegliere un terriccio ben drenante, per evitare gli inutili ristagni d’acqua. Utile sarà concimare abbastanza frequentemente l’area di coltivazione, anche con fertilizzanti di origine animale come il letame. Per agevolare la distribuzione di tutte le sostanze nutritive in media profondità, sarà quindi necessaria un’opera di blanda zappatura. La semina è normalmente primaverile ed estiva, da marzo ai primi giorni di settembre, e dipende molto dall’area di residenza e dalla media climatica di stagione.
La pianta ama l’esposizione al sole, sebbene la temperatura non debba essere mai eccessiva, così come già accennato. Nelle stagioni più torride, di conseguenza, sarà utile predisporre delle coperture anche mobili per filtrare i raggi solari nelle ore più calde della giornata. Le necessità d’annaffiatura sono medie, maggiori durante la fioritura e lo sviluppo del baccello, da vagliare in relazione alle precipitazioni della propria zona di residenza e, soprattutto, verificando il tasso d’umidità o la secchezza del terreno.
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Coltivare i fagioli in orto e in vaso
I fagioli possono essere facilmente coltivati sia in giardino che in balcone, anche se la crescita in vaso è decisamente meno frequente rispetto a quella in orto.
La buona predisposizione del vaso è importante per massimizzare il raccolto. Il contenitore deve essere sufficientemente esteso di diametro, almeno 50 centimetri, e deve poter contare su una profondità mediamente generosa, sebbene le radici della pianta tendano a svilupparsi soprattutto in superficie. Sul letto del vaso andrà predisposto uno strato di cocci o ghiaia, per agevolare il deflusso dell’acqua, quindi si riempie con del terriccio morbido ma di media consistenza, arricchito di compost o altre sostanze organiche.
Le modalità colturali tra orto e vaso sono pressoché le medesime. Normalmente i semi vengono mantenuti in acqua tiepida per qualche giorno: all’apparizione delle prime radici, vengono trasferiti nel terreno. Si creano delle piccole buche non troppo profonde, all’incirca di 3 centimetri, e gli esemplari vengono opportunamente distanziati, di solito di una quindicina di centimetri. Si ricopre il tutto con del terriccio morbido e si attende la successiva germinazione in superficie, bagnando di tanto in tanto per mantenere la giusta umidità. Sarà anche utile predisporre dei pali di supporto, per aiutare la pianta a estendersi verticalmente.
Il raccolto avviene a partire dai 3 mesi dalla semina o, comunque, quando la grandezza e la consistenza dei baccelli risulterà adeguata. Potrà essere richiesta una potatura, per crescite troppo rigogliose, e di tanto in tanto l’aggiunta di concime sul terreno. Tra i disturbi frequenti per la pianta, afidi, cimici, muffe e molte altre.