Violette: come coltivarle

Consigli utili per coltivare viole e violette, dei fiori molto diffusi e dalle bellissime colorazioni, facili da gestire sia in vaso che in giardino.

Violette: come coltivarle

Le violette sono dei fiori particolarmente diffusi e graditi, poiché dall’aspetto contenuto e dai colori vivaci. Ma quali sono i consigli utili per la loro coltivazione, sia in balcone che in terrazzo?

Prima di addentrarsi nelle indicazioni utili alla coltivazione, va specificato come questo tipo di pianta sia disponibile in oltre 400 specie. Per questo motivo, vi potrebbero essere delle esigenze specifiche per la singola varietà prescelta, da vagliare sempre con il proprio esperto di botanica di fiducia.

Cosa sapere prima di coltivare le viole

Viola tricolor
Fonte: Violas or Pansies Closeup in a Garden via Shutterstock

Le viole, dette anche violette, sono una pianta perenne diffusa in tutta Europa, nell’intero continente americano e in gran parte delle zone tropicali del mondo. Il genere Viola L. fa parte della famiglia delle Violaceae, a cui appartengono 400 specie diverse: solitamente si tratta di pianticelle alte dai 10 ai 20 centimetri, annuali e perenni nonostante la distribuzione commerciale sia spesso stagionale, dai colori variegati e dal profumo tipico. Fioriscono dal tardo inverno fino all’inizio della primavera, mentre all’arrivo del caldo cominciano la produzione dei semi e si preparano al successivo autunno e inverno di quiescenza.

Data la moltitudine di specie presenti, è impossibile tratteggiarne in modo esaustivo tutte le caratteristiche. Vi sono, però, delle varietà ben più frequenti: la Viola tricolor, spontanea dell’Europa e nota anche come “viola del pensiero”, a cui si aggiunge la Viola hortensis, rustica e con fiori molto grandi. Ma anche la Viola odorata, ovvero la specie mammola e ben nota per il suo profumo intenso, quindi la Viola calcarata dai tipici petali gialli.

Il clima preferito è quello temperato, tendente al freddo, tanto che la violetta può fiorire anche d’inverno se opportunamente riparata dalle intemperie. Inoltre, diverse specie resistono efficacemente al freddo. Il terreno preferito è quello soffice e ricco di materiale organico, anche con arricchimento da compost, purché altamente drenato: l’eccesso di acqua, soprattutto se stagnante, può portare al veloce appassimento delle radici.

Il processo di annaffiatura dipende dal luogo in cui si vive, ovvero ai fenomeni atmosferici a cui i fiori sono sottoposti. Il riferimento è sempre quello del terreno: se ancora umido o non completamente drenato dall’ultima irrigazione, non è necessario procedere a una nuova annaffiatura. L’esposizione al sole è gradita, ma moderata, quindi è utile predisporre un piccolo riparo per evitare l’eccessivo surriscaldamento della pianta.

Coltivare le viole in vaso o in giardino

Violette del pensiero
Fonte: Three enamel jugs with pansy bouquets in different colors, colours via Shutterstock

Le violette possono essere facilmente coltivate sia in vaso che in giardino: il metodo più diffuso è quello della semina ma, in alternativa, si possono acquistare pianticelle giovani e germogli da rinvasare.

La predisposizione del vaso è, come al solito, molto importante: sul fondo andrà predisposto un letto di cocci o ghiaia, affinché venga agevolato il deflusso dell’acqua. Si ricopre quindi con il terriccio, non troppo compatto, meglio se concimato anche con compost. Quindi si spargono i semi coprendoli con un lievissimo strato di terreno, inumidendo leggermente. Qualora si scegliessero le piantine, si faccia attenzione a non spingere troppo in profondità le radici, poiché potrebbero non ricevere sufficiente ossigeno marcendo.

La coltivazione in giardino avviene in terra piena e, ovviamente, l’area scelta dovrà rispondere alle medesime caratteristiche di terriccio descritte per i vasi. La disposizione diventa in questo caso molto importante: le piantine vanno distanziate di almeno 15-20 centimetri in ogni direzione, affinché possano svilupparsi completamente.

Infine, sia che le violette vengano accudite in vaso che in giardino, si renderanno necessarie delle operazioni di mantenimento. Innanzitutto, ciclicamente si dovranno rimuovere i fiori più piccoli e appassiti, solitamente copiosi alla base della pianta: in questo modo, si agevolerà la nuova crescita nonché la circolazione dell’ossigeno. Lo stesso va fatto con le foglie secche o danneggiate da pioggia e grandine: andranno strappate singolarmente per incentivare la violetta alla ricrescita.

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