Energia dal mare: impianto più grande al mondo in Scozia
Presso il Pentland Firth, in Scozia, sorgerà il più grande impianto che sfrutta l'energia delle maree: fornirà energia ad un terzo delle case scozzesi.
Dopo 11 anni di sperimentazioni e test, si può finalmente affermare che dal 2020 sarà attivo il più grande impianto esistente che sfrutta l’energia delle maree, una sorta di “mulino a vento” subacqueo, le cui pale saranno mosse proprio dall’energia cinetica del mare.
L’impianto alimentato con l’energia delle maree sarà costruito dalla compagnia MeyGen, tra la Scozia e le isole Orcadi, dove c’è il “Pentland Firth”. In questo fiordo, che in realtà è più uno stretto, le maree giornaliere hanno una velocità di circa 18 km orari, ma possono arrivare anche a 29.
L’impianto verrà costruito su una superficie di 3,5 chilometri quadrati e sfrutterà questa grande potenza, raggiungendo i 398 megawatt di energia elettrica ogni anno. Partendo da 61 turbine entro il 2020, sarà in grado di fornire l’energia sufficiente per alimentare 40.000 case scozzesi, che potrebbero diventare 175.000 se fosse raggiunto poi l’obiettivo delle 269 turbine.
Finora il primato per questo tipo di impianti era detenuto da quello costruito nel Lago Sihwa, in Corea del Sud, che generava una potenza di 254 megawatt ogni anno. L’installazione delle turbine subacquee creerà non pochi problemi, proprio a causa dei movimenti delle onde, ma una volta installate saranno stabili su una solida struttura in calcestruzzo.
La compagnia è riuscita ad aggiudicarsi un finanziamento da circa 65 milioni di euro, di cui circa 25 dal governo scozzese e dalla Highlands and Islands Enterprise (HIE). Circa 13 verranno invece, dal governo britannico. Anche il ministro dell’Energia scozzese Fergus Ewing ha espresso alla BBC il suo entusiasmo:
Lo sviluppo di Pentland Firth porta la nostra ambizione a un livello superiore e cementa ulteriormente la reputazione della Scozia come leader mondiale nella distribuzione di tecnologia delle energie rinnovabili.
Mentre Rob Hastings, direttore del The Crown Estate, che gestisce il fondo marino del Regno Unito, ha aggiunto:
Questo fa parte di una strategia volta a esplorare il potenziale del flusso dell’energia delle maree su scala commerciale, con un progetto che offre un trampolino di lancio nel cammino verso lo sblocco nazionale dell’energia maremotrice potenziale, nel lungo termine.