Intolleranza al glucosio: sintomi
L'intolleranza al glucosio è una condizione di prediabete, determinata da sintomi blandi: sete, stanchezza e nausea possono essere davvero lievi.
L’intolleranza al glucosio è una condizione causata da una anomalia del metabolismo: la quantità di glucosio nel sangue, ovvero la glicemia, risulta alterata a digiuno ma anche 2 o 3 ore dopo un pasto.
Le analisi del sangue rivelano valori glicemici più alti del normale, ma inferiori al livello soglia del diabete. Questa condizione espone comunque a un maggiore rischio di soffrire di problemi al cuore e altre malattie cardiovascolari.
L’alterazione della tolleranza al glucosio è strettamente correlata allo stato di salute generale: il paziente spesso è sovrappeso o manifesta anche altri sintomi riconducibili alla sindrome metabolica, come insulino-resistenza, ipertrigliceridemia e pressione alta.
In altre parole, l’intolleranza al glucosio è una condizione di “prediabete”: una stato reversibile che però merita la giusta attenzione, perché ogni anno almeno il 10% dei pazienti intolleranti al glucosio finisce per ammalarsi di diabete di tipo 2.
Definizione e sintomi
L’Organizzazione Mondiale di Sanità ha stabilito che si può definire intollerante al glucosio un paziente che abbia un livello di glicemia a digiuno maggiore di 6 mmol/L, quindi una quantità nel sangue superiore a 7,8 mmol/L 2 ore dopo il consumo di 75 grammi di glucosio.
L’aumento della glicemia può essere anche del tutto asintomatico, anche se ci sono pazienti che soffrono in maniera più o meno transitoria e marcata di nausea, aria nella pancia, dolori addominali, diarrea e qualche volta calo o anche ingiustificato aumento di peso.
In linea di massima, i sintomi e le manifestazioni cliniche sono del tutto simili a quelle del diabete di tipo 2:
- sete;
- bocca e gola secche;
- stanchezza;
- offuscamento, anche transitorio, della vista;
- aumento della frequenza della minzione.
È bene sottolineare nuovamente come tutti questi segnali possono essere di minima intensità, pertanto è comune che non destino alcun sospetto nel paziente: dopo i 45 anni è utile recarsi dal medico per i controlli di routine, soprattutto se si è in sovrappeso e se si ha uno stile di vita poco sano, con pasti irregolari e uno scarso livello di attività fisica.
Qualche volta l’aumento della glicemia causa una dermatosi, chiamata acanthosis nigricans, caratterizzata dall’ispessimento e dall’inscurimento della pelle sotto le ascelle, all’inguine e dietro collo. I soggetti in cui l’iperglicemia è associata a questa dermatosi sono in genere in sovrappeso o addirittura obesi.
Come intervenire
Il modo migliore per intervenire consiste nell’avvicinare il paziente a uno stile di vita sano che preveda una regolare attività fisica e la riduzione del consumo di zuccheri semplici. In particolare, tutti coloro che soffrono di intolleranza al glucosio vanno guidati a seguire una dieta sana ed equilibrata, secondo il modello di quella mediterranea: aumentando il consumo di ortaggi e frutta fresca e preferendo alimenti integrali che, per il ricco contenuto di fibre, abbiano un minore impatto sull’indice glicemico. I benefici saranno maggiori se a questi accorgimenti si aggiunge un buon livello di attività fisica, anche leggera come camminare.