Intolleranza al glutine: sintomi, test, cosa mangiare
L'intolleranza al glutine è diversa dalla celiachia, i sintomi sono simili a quelli del morbo celiaco ma non vi sono danni alle pareti intestinali: i test.
L’intolleranza al glutine (o sensibilità al glutine) è un difetto intestinale causato dall’incapacità di sopportare appunto il glutine, una proteina contenuta in grano, segale, orzo e avena. Questo disturbo è piuttosto diffuso e, secondo gli ultimi dati, si può stimare che in Europa ne soffra almeno l’1% della popolazione.
La sensibilità al glutine è un disturbo diverso dalla celiachia: non è quindi detto che chi è oggi incapace di tollerare il glutine diventerà celiaco in futuro. A rendere diverse le due condizioni non sono i sintomi, quanto il fatto che nel paziente celiaco è rilevabile una specifica risposta del sistema immunitario, con una lesione palese della parete interna dell’intestino. La diagnosi di intolleranza al glutine avviene in maniera indiretta, ossia escludendo la celiachia.
Ecco tutte le info sull’intolleranza al glutine:
- Sensibilità al glutine e celiachia: differenze
- Test per l’intolleranza al glutine
- Cosa mangiare: cibi da evitare e alimenti consigliati
Celiachia e intolleranza: differenze e sintomi
I sintomi del “morbo celiaco” e della meno grave intolleranza al glutine sono più o meno gli stessi. Nella pratica, il paziente lamenta diarrea e gonfiore addominale, mal di pancia e crampi, perdita di peso e uno stato di irritabilità e incapacità a riposare bene.
Tutto sommato nessuno di questi segnali è unicamente correlato con l’intolleranza al glutine e, infatti, è piuttosto comune una diagnosi iniziale di sindrome dell’intestino irritabile. In un primo momento solo una approfondita analisi della storia clinica può supportare il medico a individuare una diretta correlazione tra l’assunzione di alimenti contenenti glutine e l’insorgenza o il peggioramento dei sintomi.
In merito alla sintomatologia, la differenza tra le due condizioni non è nel tipo ma nella frequenza della manifestazione:
- Il celiaco è sensibile sempre anche a minime quantità di glutine, mentre l’intollerante ha una soglia di resistenza più alta e gode anche di transitori momenti di benessere, in cui i sintomi non si manifestano affatto.
In aggiunta, chi soffre di celiachia ha delle lesioni nella parete interne dell’intestino, causate dalla reazione immunitaria scatenata dal glutine presente in frumento, segale e orzo. Il paziente intollerante è invece negativo ai test di prima linea per il morbo celiaco: la ricerca nel sangue degli anticorpi contro le cellule intestinali e verso i componenti del glutine.
Test per l’intolleranza al glutine
A oggi la diagnosi della non tolleranza al glutine è per lo più un percorso a esclusione. Il paziente dovrebbe riportare i sintomi al medico che prima di tutto, dopo visita e anamnesi, procederà a correlare l’assunzione del cibo con il manifestarsi del disturbo. Stabilita questa correlazione, si prosegue con una dieta a esclusione e, in seguito, alla prescrizione dei test immunologici che serviranno per confermare il sospetto diagnostico.
Gli esami che si possono effettuare su un campione di sangue sono 2:
- la ricerca degli AGA, anticorpi anti-gliadina e degli auto-anticorpi EMA contro la mucosa dell’intestino;
- la ricerca delle IgA anti-transglutaminasi che nell’intestino di chi è affetto da celiachia trasformano gliadina e prolammine causando così la risposta del sistema immunitario.
Quest’ultimo test è stato introdotto più di recente, ha buone sensibilità e specificità e, inoltre, è un esame di laboratorio piuttosto economico.
Cosa mangiare: cibi con e senza glutine
Una volta individuata la correlazione tra sintomi, intensità delle manifestazioni e alimenti contenenti glutine, si può procedere con la dieta a eliminazione. Mangiare alimenti senza glutine non comporta alcuna carenza alimentare pertanto si potrebbe evitare, come nel caso altre intolleranze, di tentare la reintroduzione con il regime alimentare a rotazione.
In commercio ci sono prodotti specifici senza glutine: pasta, dolci, biscotti e prodotti da forno in generale. Molte farine e cereali sono naturalmente privi di glutine: riso, mais, grano saraceno, amaranto, miglio e quinoa. È indispensabile, di conseguenza, consultare le etichette di tutti i prodotti commerciali e scegliere quelli che riportano l’indicazione “senza glutine”.