5G e 4G: differenze, cosa sapere
5G e 4G sono due diverse generazioni di comunicazione mobile: ecco quali sono i punti in comune e le loro differenze.
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L’implementazione del 5G è certamente un tema di attualità a livello nazionale: grazie a questo nuovo standard di comunicazione, sarà possibile approfittare di velocità di connessione molto elevate, il tutto con una bassissima latenza. Eppure la sigla potrebbe trarre in inganno l’utente finale, poco avvezzo alle innovazioni che vengono implementate nel campo della telefonia mobile. Quali sono, di conseguenza, le differenze tra 5G e 4G?
Le generazioni delle comunicazioni mobile
Quando si parla di comunicazioni mobile, non capita raramente di sentire sigle come 3G, 4G oppure 5G. Queste definizioni non sono altro che la forma abbreviata scelta per identificare la tipologia di trasmissione del segnala radio, ovvero la sua generazione.
Come facile intuire, a oggi sono quindi cinque le generazioni di standard internazionali per la connettività mobile, caratterizzate da un aumento progressivo delle performance:
- 1G: reti cellulari analogiche per dispositivi TACS ed ETACS, oggi standard in disuso;
- 2G: è il primo standard GSM apparso sul mercato, inizialmente pensato solo per la comunicazione voce e SMS, poi ampliato anche alla connettività con l’introduzione del 2.5G, detto anche GPRS. Questa tecnologia consente velocità teoriche di connessione di 171.2 Kbit. Ulteriore evoluzione è lo standard Edge (2.75G), con velocità fino a 384 Kbit;
- 3G: è lo standard che ha effettivamente introdotto una connettività veloce anche da mobile, grazie alle evoluzioni UMTS, CMDA e CMDA 2.000 e HDSPA. Garantisce velocità di picco fino a 42 Mbit/s;
- 4G: è la tecnologia attualmente più gettonata, con velocità fino a 150 Mbit/s oppure da 300 per il successivo 4.5G, conosciuto anche come LTE ed LTE Advanced;
- 5G: reti di ultimissima generazione capaci di garantire velocità fino a 1 Gbit/s, nonché latenza bassissima.
Così come già accennato, oggi è proprio l’universo del 4G a essere il più diffuso: la gran parte dei dispositivi in commercio è già compatibile con questo standard. Inoltre, fatta eccezione per un’eventuale saturazione della stazione di trasmissione, offre una banda sufficiente per tutte le applicazioni online, compreso lo streaming.
4G e 5G: quali differenze?
Pur rappresentando un’evoluzione dai precedenti standard, 4G e 5G manifestano delle importanti differenze. A partire dalla larghezza di banda a disposizione degli utenti: mentre la quarta generazione si accontenta di qualche migliaio di Mbit al secondo, il 5G arriverà fino a 1 Gbit/s. Ancora, diversa è la latenza: le reti di ultimissima generazione promettono latenze pari a quelle della fibra ottica, all’incirca di 2 ms, mentre il 4G si ferma alla ventina in condizioni particolarmente favorevoli di trasmissione.
Diverse sono anche le frequenze sulle quali queste due tecnologie operano: il 4G sfrutta frequenze tra gli 800 e i 2100 MHz, mentre il 5G si svilupperà sui 700 MHz – oggi occupati da alcuni canali televisivi – i 3.6 GHz e i 26-27 GHz. Le frequenze al di sotto dei 6 GHz vengono chiamate sub-6GHz, quelle dai 20 GHz in su invece mmWave. Questo perché si tratta effettivamente di onde millimetriche.
Abbastanza distante è anche la copertura stimata di questi due standard: mentre il 4G può giungere anche a qualche chilometro dalla BTS di emissione, il network 5G sfrutta segnali più deboli, a volte capaci di propagarsi per pochi metri. Per questa ragione, in alcuni luoghi strategici si renderà necessario installare delle “micro-antenne”, affinché possa essere garantito il servizio all’intero bacino di utenza.
Polemiche sulla salute
Pur trattandosi di tecnologie diverse, 4G e 5G sembrano essere accumunate su un fronte: quello delle polemiche in merito ai rischi sulla salute. Così come sta avvenendo nelle ultime settimane in relazione all’installazione delle reti di ultima generazione, anche il 4G è stato protagonista di azioni di protesta e opposizioni, soprattutto online.
Già nel 2009, quando si è iniziato più diffusamente a parlare di 4G e LTE a livello europeo, diversi gruppi chiesero rassicurazioni sugli effetti sull’organismo dovuti all’esposizione alle onde elettromagnetiche: secondo i detrattori, l’installazione delle antenne 4G avrebbe portato a un repentino aumento del numero di tumori al cervello e all’abbattimento di milioni di alberi in tutto il mondo. Critiche che, peraltro, sono le medesime oggi mosse al 5G.
È però doveroso sottolineare come l’OMS, dai dati raccolti fino a oggi e a seguito di numerosi studi condotti sulle suddette tecnologie, non abbia rilevato un aumento di fattori di rischio per l’esposizione alle reti cellulari, se implementate nel rispetto dei limiti di legge previsti dalle varie nazioni.