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10 animali carini ma pericolosi

Animali belli da vedere ma particolarmente pericolosi per l'uomo: dal loris all'orso, passando per lo scimpanzé, l'ape, la rana dorata e altro ancora.

10 animali carini ma pericolosi

Quante volte capita di incrociare sui social network le immagini degli animali più esotici, condivise perché particolarmente belli da vedere o irresistibilmente teneri. Eppure non tutti gli esemplari dal morbido manto possono essere considerati alla stregua di cani e gatti, di animali domestici da coccolare seduti comodamente in poltrona, magari davanti alla TV o un buon libro.

Sono diverse le specie animali che, per quanto attraenti, possono costituire un pericolo per l’uomo. E la crescente frequenza con cui certi esemplari vengono eletti a capi da compagnia, non è solo una minaccia per la loro sopravvivenza – si tratta di specie che non andrebbero mai strappate dal loro habitat – ma anche una dimostrazione di scarsa sensibilità per le loro necessità. Di seguito, la lista dei 10 animali dall’aspetto irresistibile ma dall’indole pericolosa.

    • Scimpanzé: sono dei primati da tempo sdoganati agli occhi dell’opinione pubblica, anche per colpa di cinema e TV che ne hanno fatto ampissimo ricorso sin dai primi decenni del secolo scorso. Eppure lo scimpanzé, che troppo spesso vediamo agghindato con tutine al guinzaglio di qualche proprietario senza scrupolo, ha un temperamento adulto sufficientemente aggressivo da non renderne compatibile la convivenza domestica con l’uomo. Sul grande schermo, non a caso, si è soliti vedere animali giovani, pre-puberali e di cui l’aggressività non si è ancora manifestata. Nel 2009, giusto per citare un esempio, una scimmia stanca di stare sul set ha aggredito la sua proprietaria: Travis, questo il nome del primate, ha morso ripetutamente il corpo della donna, strappandole addirittura gli occhi. Certo, vi è l’aggravante dello stress lavorativo, ma non è raro che gli scimpanzé siano particolarmente e improvvisamente feroci quando arrabbiati;
    • Ornitorinco: sembra difficile da credere, ma il simpatico ornitorinco – con il suo musetto da oca – può essere velenoso per l’uomo. Sulle zampe posteriori ha uno speciale sperone che usa per iniettare veleno: non è letale per gli umani, ma i dolori e gli effetti collaterali sono insopportabili e durano per parecchi giorni;

  • Loris: questi bellissimi e lenti primati, spesso ritratti nel mondo dei cartoon per i loro grandi occhioni, sono in realtà dei mammiferi velenosi. Pur non essendo letale, il morso può causare una reazione allergica molto forte, simile agli effetti collaterali di un farmaco a cui si è intolleranti. Non a caso agli esemplari scelti come animali domestici vengono strappati i denti, una vera e propria crudeltà;
  • Ippopotamo: l’aspetto divertente dell’ippopotamo tradisce una natura da vero combattente. Capace di correre fino a 50 chilometri orari – Usain Bolt arriva a 38 – il suo morso è uno dei più devastanti del regno animale, capace di ridurre in frantumi qualsiasi arto in un sol colpo;
  • Porcospino e istrice: i cosiddetti ricci spesso entrano a far parte dell’ambiente domestico, perché trovati cuccioli e disorientati in giardino. Sebbene la loro indole sia molto docile, bisogna far comunque attenzione agli aculei, soprattutto se in casa vi sono animali domestici come cani e gatti. Sono molto difficili da estrarre, anche perché la superficie è ricoperta da micro-uncini che fissano l’aculeo alla pelle, e possono essere causa di infezioni anche complesse da eradicare;
  • Pesce palla: chiunque abbia visitato un acquario, sarà rimasto affascinato dalla capacità di questo pesce esotico di gonfiare a dismisura il proprio corpo. Ma se lo si incontra in mare aperto – eventualità comunque improbabile – è meglio scappare: il suo veleno può uccidere 30 persone in un sol colpo. E in Giappone, dove il pesce fa parte della cucina tradizionale, il cuoco deve essere particolarmente esperto per rimuovere qualsiasi residuo della letale sostanza;
  • Foca leopardo: nonostante l’aspetto decisamente goffo, alcune specie di foca sono dei veri e propri killer. Sebbene solitamente attacchino pesci o pinguini, nel 2003 una foca leopardo ha ucciso una biologa – Kirsty Brown – trascinandola in acqua e affogandola;
  • Ape africanizzata: viene chiamata anche ape assassina, non tanto per la pericolosità per l’uomo quanto per la capacità di sterminare le colonie rivali. Scoperta e studiata dagli anni ’50, è una varietà molto più aggressiva rispetto a quella canonica – raramente una comune ape pungerà l’uomo, se non aggredita – per un innato spirito di difesa dell’alveare. Sebbene il veleno sia simile a quello delle varietà classiche, può attaccare un uomo in gruppo;
  • Rana dorata dal dardo velenoso: è fra gli animali più velenosi della terra, sebbene il suo aspetto giallognolo e gli occhi vispi la rendono particolarmente amata dall’uomo. Il suo veleno può uccidere 10 persone adulte con la minima inoculazione e, almeno al momento, non esiste antidoto. Vi è solo un essere vivente capace di resistere al suo veleno: un serpente, i cui meccanismi di difesa non sono ancora ben compresi;
  • Orso: è l’animale che da sempre siamo abituati a considerare fra i più teneri, anche perché si passa l’infanzia a coccolare orsetti di peluche e altri giocattoli a tema. E nonostante non disdegni spesso l’interazione pacifica con un’indole da giocherellone, quando arrabbiato l’orso può uccidere con una sola sferzata dei suoi artigli. E la sua rabbia è spesso cieca, può continuare ad attaccare il corpo della sua vittima anche per lungo tempo dalla sopraggiunta morte.

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