Depurare l’acqua del rubinetto: come farlo in casa
Depurare l'acqua del rubinetto di casa è importante per evitare il consumo di calcare e altri contaminanti: ecco i metodi e quali consigli seguire.
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Depurare l’acqua del rubinetto è una necessità che coinvolge sempre più famiglie italiane. Per quanto gli acquedotti italiani forniscano acqua del tutto potabile e controllata dalle più svariate contaminazioni, vi sono dei problemi di distribuzione che potrebbero non renderla immediatamente adatta al consumo. Basti pensare agli accumuli di calcare, alla scarsa manutenzione delle tubature condominiali, alla persistenza di un odore di cloro dovuta alle pratiche di disinfezione.
Ma come depurare l’acqua in modo fai da te, quali strumenti acquistare e quali consigli seguire per bere sempre un prodotto salubre, cristallino, privo di odori sgradevoli o di eccessivi residui minerali?
Acqua potabile: i problemi più diffusi
Così come già accennato, l’acqua distribuita tramite gli acquedotti dello Stivale è del tutto potabile, salvo quando indicato diversamente. Esiste infatti un’apposita normativa – in particolare la Direttiva 98/83/CE – che impone alle istituzioni sparse sul territorio di effettuare numerosi controlli di qualità e sicurezza. Questi possono avvenire:
- All’interno degli acquedotti, verificando la salubrità dell’acqua con appositi test di laboratorio ed eliminando contaminazioni con speciali prodotti chimici;
- All’esterno degli acquedotti, con la verifica dei sistemi di distribuzione pubblici e privati tramite i Servizi d’Igiene.
Nonostante queste verifiche, non sempre l’acqua che sgorga dai rubinetti appare gradevole per il consumo alimentare. Tra i problemi più diffusi si elencano:
- Calcare: a causa della durezza dell’acqua, e delle condizioni delle tubature, l’acqua del rubinetto potrebbe essere ricca di residui e detriti di calcare;
- Disinfettanti: per evitare le proliferazioni batteriche, l’acqua degli acquedotti viene spesso disinfettata con sostanze a base di cloro. Ciò può determinare la presenza di un odore acre, simile alla candeggina, e di un retrogusto assai poco piacevole;
- Detriti locali: a seconda delle condizioni delle tubature del proprio palazzo, l’acqua del rubinetto potrebbe presentare detriti dovuti all’usura dei metalli, alla calcificazione dei metalli, ruggine e molto altro ancora.
Perché depurare l’acqua del rubinetto
Depurare l’acqua del rubinetto è importante non solo per garantire il massimo della sicurezza e della serenità a chi la consuma, eliminando sostanze o detriti pericolosi, ma anche in termini ambientali.
Oggi è molto diffusa l’abitudine di acquistare acqua minerale in bottiglia, una soluzione che permette di garantire tutte le sicurezze del caso in fatto di controlli, ma poco amica della natura. La maggior parte dei produttori si avvale infatti di bottiglie di plastica che, se non correttamente raccolte e riciclate, rappresentano oggi una delle principali fonti di inquinamento ambientale. Non a caso, queste confezioni rappresentano le più diffuse sulle spiagge e negli oceani, con danni inestimabili per la fauna e la flora marina.
Consumare acqua del rubinetto è quindi una scelta intelligente per ridurre il proprio impatto in termini di rifiuti in plastica. Depurarla significa eliminare tutte le problematiche relative a residui e cattivi odori che, nella maggior parte dei casi, coinvolgono il tratto finale della distribuzione: ovvero le tubature di casa.
Tecniche per la depurazione dell’acqua
In linea generale, sono oggi diversi i metodi disponibili per la depurazione dell’acqua. Questi possono essere racchiusi in quattro grandi gruppi:
- Filtraggio a carboni attivi: è il metodo più diffuso e anche il più economico. Tramite il ricorso a speciali contenitori, oppure a percorsi obbligati, l’acqua passa attraverso uno strato di carboni attivi. Questi ultimi sono in grado di catturare la gran parte dei residui minerali in eccesso e di sostanze contaminanti, anche metalli pesanti come piombo e rame. I filtri vanno però sostituiti regolarmente, poiché tendono a perdere efficacia con il tempo;
- Filtri a scambio ionico: sfruttano particolari resine e ioni che permettono di trattenere i metalli pesanti più comuni;
- Osmosi inversa: meno diffuso a livello domestico e destinati perlopiù ai grandi impianti industriali, questo sistema sfrutta il processo di osmosi tipico dei sali. Tramite una pompa ad alta pressione e speciali membrane, sali e altri minerali vengono separati dall’acqua e opportunamente filtrati. Il sistema trattiene anche detriti, metalli pesanti e disinfettanti chimici. A seconda della sensibilità dei filtri, nell’ordine dei micron, possono anche trattenere batteri ed altri agenti patogeni;
- Elettrolisi: tramite l’azione di un anodo e di un catodo e di una blanda corrente elettrica, si riduce l’alcalinità dell’acqua, la presenza di calcare e di alcuni minerali dannosi.
Depurazione domestica: tutte le alternative
Non sempre è possibile approfittare in casa di apparecchiature costose e ingombranti per poter depurare l’acqua, tuttavia vi sono dei metodi facili da realizzare e abbastanza efficaci. Per quanto non sempre equiparabili a tecnologie più sofisticate, si possono elencare:
- Bollitura: è il metodo più antico e diffuso per la depurazione dell’acqua, un vero e proprio rimedio della nonna. La bollitura a 100 gradi elimina le contaminazioni batteriche e riduce i minerali dannosi tramite l’evaporazione. Non è però sempre sufficiente per eliminare sostanze chimiche e disinfettanti;
- Distillazione: simile alla bollitura, porta l’acqua ad alte temperature e ne raccoglie il vapor acqueo, tramite un gioco di serpentine che trattengono eventuali residui minerali. Se ne ottiene un’acqua sostanzialmente pura, anche se alcuni detriti o sostanze chimiche possono resistere al processo;
- Clorazione: tipica delle acque non destinate al consumo alimentare, prevede il ricorso di compresse o liquidi a base di cloro che, a contatto con l’acqua, eliminano tutti i microorganismi dannosi. È il processo tipico che si usa per igienizzare le piscine;
- Raggi ultravioletti: il ricorso alla luce ultravioletta, tramite speciali lampade, può eliminare gran parte di batteri e virus presenti nell’acqua, per ottenere una soluzione pura e sterile. Negli ultimi anni sono stati messi in vendita anche rubinetti dotati di apposita luce sterilizzante, per un consumo sempre in sicurezza;
- Iodio: metodo molto diffuso nel corso del ‘900, prevede di aggiungere iodio alle acque per ridurre agenti patogeni, tuttavia tende a conferire al liquido un sapore poco piacevole.
Depurazione fai da te: cosa fare
Apprese le principali soluzioni per depurare l’acqua all’interno delle mura domestiche, come procedere per elaborare un sistema efficace e duraturo, affidandosi magari al fai da te?
Il primo passo consiste nell’installazione di alcuni piccoli ed economici filtri, da applicare direttamente ai rubinetti per trattenere alcuni dei detriti di maggiori dimensioni. Fra questi vi rientrano:
- Filtro aeratore rompigetto: dal prezzo di pochi euro, si avvita direttamente al rubinetto e assolve a due principali funzioni. La prima è quella di aggiungere aria al flusso d’acqua, non solo ossigenando il liquido, ma anche riducendo sensibilmente i consumi. La seconda è trattenere il calcare e altri materiali, con un piccolo filtro da sostituire mensilmente;
- Filtro frangiflusso: similmente al precedente, si avvita direttamente al rubinetto e obbliga il flusso dell’acqua a passare attraverso diverse membrane ai carboni attivi, per trattenerne le principali impurità. Anche in questo caso, il costo è decisamente esiguo;
- Filtro LED: soluzione di ultima generazione, più costosa delle precedenti ma non proibitiva, prevede l’installazione di particolari ugelli sui rubinetti già esistenti, capaci di emettere una luce blu oppure viola che colpisce il flusso d’acqua. I raggi ultravioletti generati dai LED hanno un potere sterilizzante su germi e batteri.
In alternativa, è possibile far ricorso alle caraffe filtranti. Queste ultime sono sempre dotate di filtri ai carboni attivi: l’acqua viene fatta decantare all’interno dell’apposito contenitore, per poi essere consumata.
Se invece l’obiettivo è quello di decalcificare l’acqua, ovvero di ridurne la sua durezza, le alternative non sono molte. Verificato il livello di durezza, anche semplicemente tramite l’apposita cartina al tornasole, sarà necessario installare un apparecchio decalcificatore per condotte sulla tubatura principale in ingresso dell’appartamento.
Idee alternative
In caso non si avesse la possibilità di installare filtri o apparecchi più costosi sui rubinetti di casa, ma si desiderasse comunque evitare il consumo di acqua minerale in bottiglia, utili sono i servizi messi a disposizione da diversi comuni italiani.
Tramite le cosiddette “casette dell’acqua”, è infatti possibile ottenere in modo gratuito acqua potabile e purificata sia per l’alimentazione che per gli usi domestici.