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Lettiera per gatti: tipologie e caratteristiche

Lettiera per il gatto: le tipologie di sabbietta e le caratteristiche assorbenti e anti-odore, dalle classiche soluzioni agglomeranti a quelle naturali.

Lettiera per gatti: tipologie e caratteristiche

Alla giusta scelta della lettiera per il gatto va sempre accordata la massima attenzione: non solo per la salute del felino, ma anche per la sicurezza dei proprietari. Una zona bisognini difficile da pulire, o priva dei giusti elementi assorbenti, espone infatti al rischio di contaminazione da pericoli microorganismi, tra cui i batteri responsabili della toxoplasmosi.

Seppur non serva dover insegnare al gatto come usare la lettiera – la ricerca di terriccio da scavare è insita nell’indole del felino – è importante scegliere la giusta tipologia. Come orientarsi fra le varie versioni disponibili sul mercato?

Tipologie di lettiera

Sono diverse le tipologie di lettiera che si possono trovare al supermercato o presso il proprio negozio di animali di fiducia. E tutte assolvono a funzioni diverse. Generalizzando fra le tante marche disponibili, le si possono racchiudere in questi gruppi:

  • Lettiera agglomerante: normalmente realizzata con bentonite, una sostanza a base d’argilla che si scioglie a contatto con i liquidi, forma la cosiddetta “pallina” dopo che il gatto ha espletato i suoi bisogni. La comodità sta nel fatto di non dover ogni volta svuotare l’intera vaschetta: basta munirsi di paletta ed eliminare solo la parte agglomerata. Fra le più igieniche e comode da gestire, garantisce anche una buona cattura degli odori, sebbene i rifiuti del micio rimangano sostanzialmente in superficie;
  • Lettiera non agglomerante: sempre a base di argilla e suoi derivati, questa lettiera non forma palline, quindi i liquidi tenderanno a essere assorbiti per tutta la superficie, mentre quelli solidi scompariranno dopo l’opera di interramento del gatto. Non potendo ovviamente separare le parti umide da quelle intonse, va gettato ogni volta l’intero contenuto della vaschetta. È però molto utile per gatti con problemi urinari o con minzioni estremamente frequenti, perché i liquidi vengono completamente assorbiti e trasferiti verso il fondo del contenitore, limitando al minimo gli odori;
  • Lettiera ai cristalli di silicio: relativamente nuove sul mercato rispetto alle due proposte precedenti, queste lettiere hanno una resa molto elevata perché i cristalli di cui sono composte risultano essere super-assorbenti. Generalmente agglomeranti, garantiscono massima igiene e odori ridotti al minimo, ma hanno però costi più elevati di vendita;
  • Lettiera vegetale: il massimo dell’ecologia, per facilitare lo smaltimento senza danni all’ambiente, sono lettiere normalmente composte da carta, legno, truciolato, segatura e terriccio, anche in pellet. Hanno il vantaggio di essere amiche dell’ambiente, completamente biodegradabili e molto assorbenti, ma richiedono di solito cambi più frequenti perché tendono a saturarsi più velocemente rispetto alle altre soluzioni.

Lettiera: chiusa o aperta?

Lettiera per gatti chiusa
Cat Litter via Shutterstock

Oltre alla tipologia di sabbia, è utile anche scegliere se regalare al proprio micio una lettiera chiusa o aperta. In linea teorica, tutti i gatti amano la privacy quando espletano i loro bisogni, perché la necessità di occultare i rifiuti fisiologici deriva da un istinto primordiale: quello di non farsi riconoscere dai predatori. Con l’addomesticamento questa necessità è venuta meno, ma il gatto potrebbe comunque manifestare il desiderio di nascondersi. La scelta non va però effettuata tanto in termini di privacy, quanto di comportamento di pulizia: se il micio tende a non sporcare, si può optare per la comoda vaschetta aperta, purché lunga almeno il doppio del suo corpo. Non dovendo essere smontata, sarà facile da pulire. In caso contrario, ovvero quando il gatto con le sue zampette sparge sabbia su tutto il pavimento, utile sarà allora una lettiera chiusa, una casetta da mimetizzare in bagno o fra le piante dell’appartamento.

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