Greenstyle Ambiente Inquinamento Idrocarburi policiclici aromatici: cosa sono gli IPA e perché sono dannosi

Idrocarburi policiclici aromatici: cosa sono gli IPA e perché sono dannosi

Gli idrocarburi policiclici aromatici sono composti derivanti dalla combustione incompleta di materiali organici. Ampiamente diffusi in ambienti urbani e industriali, alcuni IPA sono noti per la loro tossicità e per l'attività cancerogena. La loro persistenza nell'ambiente e il loro accumulo in siti inquinati rappresentano un pericolo per la salute umana, animale e per l'ambiente in genere.

Idrocarburi policiclici aromatici: cosa sono gli IPA e perché sono dannosi

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Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), formati principalmente da carbonio e idrogeno, sono contaminanti persistenti e diffusi che entrano nell’ambiente sia da fonti naturali che dalle attività dell’uomo. Sono presenti ovunque nell’atmosfera. Generalmente derivano dalla combustione incompleta di materiale organico e dall’uso di olio combustibile, gas, carbone e legno sfruttati per la produzione di energia. Tali composti destano preoccupazione per via dei potenziali danni che possono arrecare alla salute dell’uomo e all’ecosistema. Di seguito analizziamo nel dettaglio cosa sono e perché sono tanto pericolosi.

Idrocarburi policiclici aromatici: cosa sono

Gli IPA – che in natura si trovano nel carbon fossile e nel petrolio – sono una classe di composti organici volatili prodotti mediante combustione incompleta o processi ad alta pressione. Come chiarisce il Ministero della salute nell’opuscolo dedicato, sono ampiamente presenti nell’aria indoor, nella quale si trovano in parte in fase di vapore, in parte adsorbiti su particolato. Vengono dispersi su lunghe distanze tramite le correnti d’aria e i venti fino a depositarsi sul suolo e nell’acqua. Nel primo caso, a seguito dei temporali, finiscono nei fiumi e nei mari andando a contaminare l’ambiente marino, dove penetrano nelle piante, nei pesci e negli organismi sedentari.

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Idrocarburi policiclici aromatici: elenco

Un elenco degli idrocarburi policiclici aromatici cancerogeni ce lo fornisce l’INAIL nell’opuscolo dedicato agli agenti cancerogeni e mutageni “Lavorare Sicuri”. Si tratta di:

  • Benzo[a]antracene
  • Benzo[a]pirene
  • Benzo[b]fluorantene
  • Benzo[e]pirene
  • Benzo[k]fluorantene
  • Crisene
  • Dibenzo[a,h]antracene
  • Dibenzo[a,l]pirene

IPA ad alto peso molecolare si trovano nel catrame, nel bitume, nella pece e nel carbone. Prodotti nei quali sono presenti comunemente sono l’asfalto e la fuliggine di legna. Quelli a basso peso molecolare, essendo solubili in acqua, arrivano nei fiumi e nei mari oltre che nelle falde sotterranee.

Come si formano gli idrocarburi policiclici aromatici? 

Gli IPA vengono introdotti nell’ambiente sia a seguito di emissioni naturali quali incendi di foreste o eruzioni vulcaniche, sia (nella maggior parte dei casi), in seguito alla combustione incompleta di alcune sostanze organiche durante i processi di combustione di origine antropica. Derivano ad esempio dalle caldaie a cherosene, dai camini a legna, dal fumo di sigaretta e dalla cottura dei cibi alla griglia come carne alla brace, alla piastra ed affumicata, come cibi arrostiti, al forno e fritti ad alta temperatura. Oltre questi ultimi, alimenti che possono essere fonte di IPA sono anche frutta e verdura che si trovano in aree inquinate a causa di deposizione atmosferica. La maggiore fonte di inquinamento atmosferico da IPA nelle aree urbane è rappresentata, invece, dagli scarichi dei veicoli.
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Perché gli IPA sono dannosi

Vengono considerati pericolosi per diversi motivi. Innanzitutto, è stato provato come siano sostanze dotate di attività cancerogena/mutagena. Da ciò ne consegue che sono in grado di provocare tumori cutanei per contatto e tumori polmonari per via respiratoria. La IARC ne ha classificati diversi come “probabili” o “possibili cancerogeni per l’uomo”, ed alcuni come sicuramente “cancerogeni per l’uomo”. E’ il caso, tra gli altri, del benzo(a)pirene e del fumo di tabacco.

Ma tali sostanze sono pericolose anche per i risvolti negativi che esercitano sull’ambiente e sulla salute animale. Risultano altamente tossici per alcune specie acquatiche e per alcuni uccelli. Sono inoltre in grado di contaminare i raccolti agricoli: vengono assorbiti dalle piante a partire dalle radici del terreno e traslocano il contaminante nel resto delle stesse.

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