E-Cat produrrà anche energia elettrica. Rossi al lavoro con Siemens
In una nuova intervista, il creatore dell'E-Cat si lascia andare in tante e importanti rivelazioni come la collaborazione con Siemens.
Andrea Rossi ha rilasciato una nuova intervista. Si tratta di una breve chiacchierata con Frank Acland, che E-Cat World ha pubblicato sotto forma di riassunto – l’intervistatore ha avuto un problema tecnico e non è riuscito registrare la voce dell’ingegnere italiano. Le rivelazioni stavolta sono tante ed è il caso di riassumerle schematicamente:
- La Leonardo Corporation, come già annunciato, ha visto l’ingresso di nuovi investitori. Il ruolo di Andrea Rossi nella società è quello di amministratore delegato (CEO) ed è l’unica persona dell’azienda a “metterci la faccia”. Nessuno degli investitori – né dei clienti, come sappiamo – vuole che il suo nome venga rivelato al pubblico;
- I lavori attorno al reattore a fusione fredda da 1 MW sono stati ultimati. In pochissime settimane la Leonardo Corporation potrà cominciare a spedire i moduli a un prezzo al dettaglio di 1,5 milioni di dollari. L’impianto è stato, infine, ridisegnato e riprogettato rispetto a quello visto all’opera in ottobre a Bologna;
- Anche l’E-Cat da 10 kW è stato ridisegnato e riprogettato. Pare che Rossi abbia preteso, per questo prodotto mirato a un uso domestico, anche l’adozione di un design di qualità (perché, in fondo, lui è italiano). Questi lavori possono definirsi chiusi: l’E-Cat domestico sarebbe già una realtà… a mancare è ora la tecnologia industriale necessaria a una produzione di massa;
- Questo è il nuovo step su cui la Leonardo sta lavorando. La celebre “robotizzazione” della linea industriale sembra prendere a Rossi molto più che tempo che non il perfezionamento del suo reattore. Sono possibili, anche se si spera di scongiurarli, nuovi ritardi che sposterebbero l’inizio delle attività commerciali fino a 16-18 mesi;
- La linea robotizzata avrà però enormi vantaggi: grazie a essa la fabbrica statunitense di E-Cat produrrà macchinari a un prezzo impressionantemente basso. Rossi conferma, infatti, che si andrà fra i 600 e i 900 dollaria unità: troppo poco, secondo l’ingegnere, perché dei competitor, anche orientali, possano solo pensare di mettersi in concorrenza con la Leonardo Corporation.
Ma la rivelazione più grande riguarda un altro settore importante del lavoro di Andrea Rossi: la produzione di energia elettrica dall’E-Cat. Dalle parole di Acland, che riportano quelle dell’ingegnere italiano, scopriamo non solo che ci sono stati profondi progressi, grazie anche all’apporto nientemeno che della Siemens, ma abbiamo capito anche quali dovrebbero essere i problemi in questa procedura. In effetti, in molti si erano chiesti per quale motivo non si potesse utilizzare un normalissimo generatore elettrico a base di una banale dinamo.
In realtà, spiega Rossi, l’E-Cat non lavora bene a temperature altissime e occorre allora pensare un generatore che riesca a trasformare in energia con una buona efficienza in situazioni meno ottimali di quelle di una normale centrale termoelettrica (o nucleare). La Siemens avrebbe fatto sperimentare a Rossi una turbina in grado di produrre energia elettrica con un efficienza del 30% in una situazione termica di 250° (meno della metà di quella a cui lavorano solitamente le attuali centrali). Inutile dire che Rossi è rimasto piacevolmente sorpreso e colpito da questo successo. I tempi per avere la prima centrale elettrica a fusione fredda nichel-idrogeno potrebbero essersi ridotti di molto.
Come sempre, nelle sue interviste Andrea Rossi dà molte informazioni, ma pochi nomi e certezze. Ai lettori il compito di valutare la sua attendibilità.