Perché scegliere l’agricoltura biologica? I vantaggi per la salute e l’ambiente
L'agricoltura biologica è un modello agricolo in grandissima espansione. Essa si basa sul rispetto della natura e della biodiversità, e vuole dar vita a un sistema alimentare in sintonia con il nostro Pianeta. Ma quali sono le caratteristiche e i vantaggi di questo tipo di coltivazione?
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Negli ultimi anni i cibi provenienti da agricoltura biologica si stanno facendo sempre più spazio sugli scaffali dei supermercati e nelle nostre case. Del resto, i danni causati dall’agricoltura intensiva, come l’eccessivo depauperamento del suolo, la deforestazione, lo sfruttamento di risorse naturali tutt’altro che infinite, l’elevata richiesta di energia e la conseguente emissione di sostanze inquinanti nell’ambiente, stanno suscitando parecchia preoccupazione nei consumatori più attenti.
Ed è per questa ragione che, in un quadro del genere, iniziamo a propendere sempre più per un tipo di agricoltura che operi in maniera rispettosa, adottando tecniche quanto più naturali possibile, ed eliminando del tutto o quasi l’utilizzo di pesticidi o di altri prodotti inquinanti.
Ma a pensarci bene, cosa si intende esattamente per “agricoltura biologica”? E soprattutto, gli alimenti bio saranno davvero migliori per la salute rispetto a quelli non biologici?
Vediamo cosa prevedono le norme europee per l’agricoltura biologica e quali metodi vengono adottati per produrre cibi rispettosi per l’ambiente.
Cosa si intende per agricoltura biologica?
Per comprendere esattamente il significato dell’agricoltura biologica, bisogna conoscere l’etimologia di questa parola. Il termine “biologico” deriva dalla parola greca “bios”, che vuol dire “vita”. Potremmo dire, quindi, che quella biologica è un tipo di agricoltura che viene effettuata nel pieno rispetto della vita.
Ma cosa vuol dire questo esattamente? Materialmente parlando, questa tecnica di coltivazione comporta l’utilizzo di risorse completamente naturali ed esclude al contempo l’impiego di sostanze chimiche di sintesi, come pesticidi, erbicidi, diserbati o insetticidi.
Ma l’agricoltura biologica non si basa solamente sull’utilizzo (o il non utilizzo) di determinate sostanze. La questione è ben più ampia.
Le tecniche di coltivazione vengono eseguite nel pieno rispetto delle risorse naturali, in modo da evitarne lo sfruttamento selvaggio che caratterizza invece altri modelli agricoli ormai palesemente insostenibili.
Si tratta, dunque, di una forma di agricoltura volta a preservare risorse come acqua, suolo e aria. Un sistema quanto più sostenibile possibile sia da un punto di vista ambientale che da un punto di vista climatico ed economico.
Quanti tipi di agricoltura biologica esistono?
Probabilmente ti sarà capitato di sentir parlare di agricoltura biodinamica e di agricoltura organico-biologica. Quali potrebbero essere le differenze?
L’agricoltura organica si basa essenzialmente sulle scienze naturali, ed è la forma maggiormente diffusa in Europa. Il modello biodinamico, invece, si basa su teorie pseudoscientifiche, si fonda sulle forze naturali e cosmiche e su una visione spirituale del mondo.
In entrambi i casi, si tratta di tecniche agricole che mirano a portare in tavola degli alimenti prodotti in pieno equilibrio con l’ecosistema.
Gli obiettivi dell’agricoltura bio
L’UE ha stabilito una serie di regole e norme relative alla produzione agricola, alla distribuzione e alla vendita dei prodotti bio (Regolamento UE 2018/848). In base alle norme stabilite dal gruppo regionale europeo dell’International Federation of Organic Agriculture, IFOAM (Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica), l’agricoltura bio e organica si pone una serie di obiettivi comuni a tutti i Paesi, il primo dei quali è quello di dar vita a un sistema agricolo “autosufficiente”, basato sull’impiego delle risorse naturali.
Altri obiettivi di questa forma di agricoltura sostenibile sono:
- La salvaguardia della fertilità del suolo, mediante l’adozione di tecniche ad hoc, come la rotazione delle colture
- L’impiego di tecniche agricole non inquinanti e con un basso impatto ambientale
- La produzione di sufficienti quantità di alimenti con un buon valore nutrizionale
- Impiego di energie rinnovabili e sostenibili in campo agricolo
- L’adozione di pratiche rispettose per gli animali e il bestiame, avendo cura di soddisfarne anche le esigenze comportamentali specifiche delle diverse specie
- Attenzione nel preservare e rispettare la biodiversità animale e vegetale.
In base alla normativa europea, è inoltre vietato l’utilizzo di OGM nel settore dell’agricoltura biologica.
Fra le tecniche approvate rientrano invece l’impiego di specie in grado di inibire l’azione di agenti dannosi, come virus, parassiti e funghi (ricordiamo infatti che non sono ammessi trattamenti chimici e sintetici contro le erbe infestanti o le malattie delle piante), o l’utilizzo di materiale organico e compost per fertilizzare il terreno.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’agricoltura biologica?
Com’è facile immaginare, uno dei principali vantaggi del biologico riguarda l’approccio rispettoso nei confronti della Terra. Insomma, quella biologica può essere considerata senza alcun dubbio un’agricoltura premurosa, che mira a proteggere l’ambiente e gli ecosistemi, e a preservarne la biodiversità.
Secondo diversi studi, inoltre, i cibi bio sarebbero maggiormente ricchi di antiossidanti e naturalmente privi di sostanze tossiche.
Le critiche al cibo bio
Questo modello agricolo presenta, però, anche alcuni nei. Ad esempio, allo stato attuale questa forma di agricoltura non può materialmente soddisfare il fabbisogno alimentare della popolazione mondiale.
In media, l’agricoltura biologica-organica ha una resa inferiore rispetto a quella convenzionale. Per poter sopperire al fabbisogno mondiale, dunque, bisognerebbe coltivare molti più terreni, e ciò comporterebbe un danno per la biodiversità e la salvaguardia degli habitat naturali.
Inoltre, molti esperti sostengono che gli alimenti provenienti da agricoltura biologica non avrebbero valori nutrizionali poi tanto differenti rispetto a quelli coltivati in modo convenzionale.
Infine, tra le critiche rivolte a questo genere di agricoltura rientra anche il fattore economico: il prezzo dei cibi biologici è in media molto più elevato rispetto a quello dei prodotti non biologici, il che rende questi alimenti non proprio accessibili a tutte le tasche.