Acqua di rose fai da te: ricetta
Due procedimenti per realizzare in casa l'acqua di rose, davvero naturale, per cucinare e per farsi belle.
L’acqua di rose è un ingrediente importante sia in cucina, sia nella cosmesi. Se è vero che l’acqua di rose alimentare può essere usata anche come tonico per la pelle e nelle ricette di bellezza, non è vero il contrario: l’acqua di rose che spesso si trova commercializzata come prodotto cosmetico non può essere usata nelle preparazioni alimentari. Questo perché, molto spesso, l’acqua di rose che viene venduta come tonico non è veramente acqua di rose e al suo interno vi sono ingredienti che di certo non vorremmo ingerire!
E allora perché usarli sulla pelle?
Ecco quindi due ricette semplici per poter fare in casa questo ingrediente, sia che vogliate usarlo per fare dolci un po’ esotici, sia che vogliate prendervi cura della vostra pelle in modo del tutto naturale. Il procedimento è semplice.
Occorrente per preparare acqua di rose
- petali di rosa freschi, puliti, integri, senza ammaccature o parti mancanti dovute agli insetti, senza la parte bianca che li attacca al gambo. Assicuratevi che vengano da rose non trattate: le rose che si comperano dal fioraio vengono trattate in diversi modi per dar loro più colore e resistenza. Le rose da prediligere sono quelle molto profumate, tipo bulgara o damascena. (Potete usare anche petali essiccati, comprati in erboristeria per assicurarvi che siano adatti e non trattati, ma ne serviranno di più per avere la stessa fragranza dei petali freschi)
- acqua distillata
- una pentola
- un colino e un filtro di garza
- un barattolo di vetro, pulito e sterilizzato, con chiusura ermetica (o più a seconda della quantità che produrrete)
Procedimento per infusione
Con questo primo procedimento, semplice e veloce, si ottiene più un “tè” di rosa, blando ma comunque utile.
Mettete 100gr di petali di rosa in un contenitore di vetro, versateci sopra 250gr d’acqua bollente, lasciate in infusione, coperto, fino a che l’infuso si freddi e i petali si saranno scoloriti. Poi trasferite il liquido, filtrandolo, in altri contenitori più piccoli.
Procedimento per bollitura
Con questo secondo procedimento, invece, si ottiene la vera e propria acqua di rose. Non ci sono quantità precise, dipende da voi: quanti petali avete e quanta acqua di rose volete produrre.
Riempite una pentola di petali di rosa fin quasi all’orlo. Aggiungete acqua distillata fino a coprire completamente i petali. Un piccolo accorgimento: aggiungete l’acqua delicatamente, in modo da non “ammaccare” i petali nel processo. Portate il tutto a ebollizione e spegnete senza far bollire, gli inglesi dicono che deve essere “steaming hot, not boiling hot”, cioè “abbastanza calda da evaporare, ma non troppo calda da bollire”. Lasciate in infusione per circa un’ora, o comunque finché non noterete che i petali hanno perso il loro colore. Filtrate con una garza, spremete bene gli avanzi di petali, imbottigliate in piccoli contenitori di vetro.
In entrambi i casi, filtrate il tutto appena i petali avranno perso il colore, per evitare di volatilizzare troppo l’essenza di rosa e ottenere così un’acqua di rose troppo… “annacquata”.
Inoltre, l’acqua di rose così preparata si conserva in frigo per circa 10 giorni. Con l’aggiunta di 10 ml di alcool per dolci la durata si prolunga.
Se volete prepararne molta per poterla usare più a lungo, potete usare le formine per i cubetti di ghiaccio, creando così cubetti di ghiaccio all’acqua di rose. Delle comodissime monoporzioni surgelate che durano sicuramente più a lungo, utile in cucina!
Inoltre usare un cubetto di ghiaccio di acqua di rose sulla pelle è un ottimo astringente e stimolante della microcircolazione cutanea, ma non esagerate, soprattutto se avete la pelle delicata.
Infine, per chi fosse più esperto di autoproduzione di cosmetici, è possibile aggiungere un conservante (di origine naturale, non inquinante, e non aggressivo sulla pelle come l’alcool) all’acqua di rose, per usarla come tonico e farla durare più a lungo anche fuori dal frigo.